Riapre il Cocoricò, Gobbi non ci sta: «Merito dei privati, non di Caldari»

Riccione

RICCIONE. Il Cocoricò riapre e scoppia la polemica. «L’assessore Stefano Caldari la smetta di mettere le bandierine politiche che non sono sue», commenta Simone Gobbi, consigliere del Pd, in merito alle parole del titolare del Turismo che a proposito della riapertura ha detto: «Siamo di fronte a una Riccione 3.0 dove anche l’intrattenimento di alta qualità farà parte dell’offerta turistica della città». La discoteca della collina tornerà a fare ballare a Pasqua. «Ma Caldari non ha nessun merito - prosegue Gobbi -, che è esclusivamente dei privati che investono. Dopo che l’amministrazione ha affossato il mondo dell’intrattenimento e perso la fascia di età dai 25 ai 40, ci vorranno anni per riconquistarla. Di fronte alla politica proibizionista della Tosi, Caldari non ha mosso un dito, stando zitto e adesso si presenta come politico di turno per cercare di metterci la sua bandiera».

L’amministrazione ha annunciato la creazione con i privati di un club di prodotto dedicato all’intrattenimento con una visione a 360 gradi. Un club o un consorzio permette inoltre di avere accesso ai fondi, di avere la possibilità di promuoversi e di fare rete all’interno di un sistema. «Finalmente l’amministrazione inizia a capire l’importanza dell’intrattenimento - aggiunge Gobbi -, come consigliere anche della Provincia farò la mia parte».

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