«Siamo abbandonati». La protesta monta da via Canonica dove non c’è pace per i residenti. L’ultimo incidente, per fortuna senza gravi conseguenze, si è consumato la sera del 16 agosto scorso attorno alle 19.10, quando un’auto è uscita di strada, ancora una volta nello stesso punto critico segnalato da anni, per finire nel fosso consorziale che costeggia l’arteria stradale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri per i rilievi del caso e i segni erano ancora bene visibili sull’asfalto nella mattinata di ieri. Non celano il loro sconcerto i residenti della via, costruita nel 1965 e lunga un paio di chilometri, che si abbandono a un duro sfogo: «Rimaniamo perplessi – affermano – perché nello stesso identico punto da noi segnalato più volte non è stato ancora messo un semplice segnale, di un qualche genere, dalla presenza di un pericolo al simbolo di curva pericolosa. Eppure – proseguono amareggiati – in questa curva piatta si verificano incidenti che fanno sbandare e uscir di strada i veicoli mediamente una volta all’anno». E ricordano i decessi del 2011 quando perse la vita un ventenne e del 2013 che segnò la scomparsa di un’anziana arrivando all’esempio meno doloroso ma comunque preoccupante del 5 dicembre 2021 quando un ragazzo in sella a uno scooter restò per più di un’ora dentro al fossato in attesa dei soccorsi. «Si tratta di un pericolo ignorato dall’Amministrazione, – dichiarano i residenti – e non comprendiamo cosa possa costare mettere un semplicissimo segnale».
Una storia infinita
A metterci il carico da dieci, incalzano, sono le buche e altre forme di dissesto che crivellano l’asfalto, mentre resta invariata la paura di attraversare, portare i cani a spasso o anche conferire i rifiuti. «Manca lo spazio fisico per camminare a piedi – tuonano ancora gli abitanti -. Almeno mettessero un segnale per andare più piano, sarebbe già qualcosa e invece hanno lasciato il limite dei 70 chilometri orari!». A nulla sarebbero valsi nel tempo una raccolta firme e un confronto in Comune perché, rimarca il gruppo, «nessuno ha mai ascoltato sul serio le nostre osservazioni».