Referendum per l'eutanasia, anche Rimini si mobilita

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Arrivano anche a Rimini i banchetti per la legalizzazione dell’eutanasia, lanciati dall’Associazione Luca Coscioni, che hanno come obiettivo la raccolta di almeno 500.000 firme entro il 30 settembre. Fino ad ora, in tutta Italia le firme ammontano ad oltre 100.000, tra cui più di 800 a Rimini. Tuttavia, questi numeri sono destinati a crescere ulteriormente, se si considera che solo nello scorso fine settimana sono stati organizzati complessivamente 557 banchetti. Lo scopo della raccolta di firme è indire un referendum, in cui viene proposta un’abrogazione parziale dell’articolo 579 del codice penale (omicidio del consenziente).

Secondo chi è favorevole alla legalizzazione dell’eutanasia questa non comporterebbe un aumento dei morti, ma una diminuzione delle sofferenze, garantendo al cittadino una libertà che in molti Stati è già presente. Per la realizzazione dei banchetti nella città di Rimini si adoperano William Ottaviano, coordinatore regionale e provinciale di +Europa, Francesco Bragagni, coordinatore del Partito Socialista Italiano, e Jacopo Vasini, coordinatore del comitato per l’eutanasia legale, Radicali Italiani e +Europa, con i due consiglieri comunali Luca Pasini, di Gruppo Futura, e Giorgia Bellucci, coordinatrice regionale e provinciale di Italia Viva.

«Ancora una volta il referendum, che è l’unico strumento di democrazia diretta, può essere l’unico modo per cambiare questo paese e renderlo civile rafforzando la libertà di scelta, come è già successo col divorzio e l’interruzione di gravidanza. - afferma William Ottaviano - I sondaggi dicono che il 70% degli italiani è a favore dell’eutanasia. Nel 2006, quando l’Associazione Luca Coscioni con Piergiorgio Welby cominciava questa battaglia, la percentuale era al 30%. A differenza della politica, gli italiani sono pronti: l’eutanasia legale non fa più paura».

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