Ravenna, al lavoro in cantiere prendevano reddito di cittadinanza

Nonostante un contratto di lavoro che gli garantiva uno stipendio da oltre 1.700 euro al mese, non aveva mai comunicato all’Inps la variazione della sua misura economica. In questo modo riusciva a continuare a percepire anche il reddito di cittadinanza; altri 500 euro al mese che si andavano ad aggiungere alla sua busta paga. A scoprire l’indebito arricchimento di questo operaio qualificato di origine straniera e di un altro operaio di origine italiana – entrambi dipendenti di una società edile che opera nel Ravennate – è stato l’Ispettorato territoriale del lavoro. Gli ispettori, in particolare, qualche mese fa erano intervenuti in un cantiere edile su delega della Procura della Repubblica per via di un incidente sul lavoro. Dopo aver fatto i primi controlli, le indagini si sono concentrate su cinque dipendenti a libro paga dell’azienda, i quali risultavano aver fatto domanda all’Inps per poter accedere al sussidio. Gli accertamenti hanno permesso di scoprire che tre delle richieste non erano state accertate da parte dell’Istituto nazionale di previdenza, mentre due erano state accolte. Da qui gli ispettori hanno iniziato a scavare, per chiarire se dietro quelle erogazioni in realtà non vi fosse un illecito. È così che sono state scoperte le mancate comunicazioni all’Inps sulle variazioni delle misure economiche da parte dei due operai, che in questo modo in un anno avrebbero conseguito un indebito arricchimento pari a 10mila euro.