Zona 30 a Ravenna, De Pascale: “A Bologna scelta coraggiosa, ma noi non seguiremo il suo esempio sul traffico”

Ravenna

«A Bologna è stata fatta una scelta coraggiosa e sensata, ma Ravenna è una città con caratteristiche molto diverse: al momento non è allo studio nessuna operazione di sistema per implementare le Zone 30 in vie dedicate più o meno esclusivamente alla circolazione stradale»: il sindaco Michele de Pascale mette così in chiaro quali siano le intenzioni dell’Amministrazione sul tema che tanto sta facendo discutere a livello locale e nazionale. Nessun “modello Bologna”, insomma, anche perché applicarlo a Ravenna non risolverebbe le criticità della città legate al traffico: «Le nostre priorità sono altre - prosegue il primo cittadino -. Da un lato potenziare la rete ciclabile, e in questo senso abbiamo investimenti per la ciclovia Adriatica, per il tratto Classe-Fosso Ghiaia, per il centro urbano. Allo stesso tempo ci sono gli interventi per razionalizzare la grande viabilità evitando la commistione fra traffico portuale e cittadino, penso ad esempio a via Mattei».

Va da se che le riflessioni in atto non escludano azioni mirate. A questo proposito ieri è intervenuto anche il vicesindaco Eugenio Fusignani: «Non sono un fautore di tale soluzione ma ho la responsabilità di dire che le Zone 30 sono un’opportunità e non un obbligo - afferma -. Soprattutto sono un’opportunità da utilizzarsi in determinate situazioni e non da prevedere indiscriminatamente in maniera estesa. Per fare un esempio, un conto è istituire una Zona 30 in via Mariani, altra cosa sarebbe istituirla in via Dismano a Ponte Nuovo». Via Mariani è l’esempio citato anche da de Pascale, che mette sul tavolo ulteriori spunti: «Si possono valutare zone specifiche, come quelle delle uscite da scuola. In più ci sono alcune aree che stiamo pensando di pedonalizzare, come gli ultimi tratti di via Cavour e via Diaz ancora in Ztl, via Ponte Marino, il quadrilatero del gusto».

Il sunto è che quando si andranno a ritoccare i limiti di velocità in alcune aree cittadine, lo si farà in maniera differente rispetto a quanto sperimentato nel capoluogo regionale: «I nostri strumenti di pianificazione - conclude il primo cittadino - non escludono l’utilizzo di Zone 30, che fra l’altro sono incentivate sia a livello europeo che nazionale. Il nostro Pums si approccia al tema seguendo il principio dell’attenzione per le porzioni del centro aperte al traffico e fortemente caratterizzate dalla presenza di cittadini e turisti».

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