Varianti brasiliane del Covid, falsi avvocati e amanti diabolici: le mille tecniche per truffare gli anziani

Ravenna

C’è chi si finge avvocato e chi un tecnico del gas, chi millanta conoscenze con politici pronti ad aprire le porte di faraonici fondi europei e chi si maschera da vecchio amico caduto in disgrazia e bisognoso d’aiuto: è il variopinto mondo delle truffe, che viaggia sempre più su internet pur non avendo abbandonato il classico approccio personale. I numeri illustrati dalla classifica 2023 della criminalità elaborata dal Sole24Ore sulla base dei dati del Viminale alla fine dell’anno scorso collocavano la provincia di Rimini al 15° posto in Italia: in un anno le denunce per truffe e frodi informatiche sono state 1.822. Forlì-Cesena e Ravenna sono più indietro: la prima all’87° posto (1432 denunce) e la seconda al 65° (1579 querele).

Il divano sul web da 25mila euro


I tempi in cui Totò riusciva a vendere la fontana di Trevi a turisti un po’ ingenui sono lontani, ma c’è ancora chi riesce a piazzare beni inesistenti ad acquirenti che pensano di siglare un affare su piattaforma online. E così capita che ci si ritrovi in sei davanti a uno stesso appartamento in riviera affittato per le vacanze estive a insaputa del vero proprietario, o che un’anziana signora, ricevuta una telefonata in cui le si dice che il nipote ha appena causato un incidente, si trovi a sborsare 10mila euro. Episodi avvenuti in terra romagnola, ma il libro degli esempi potrebbe essere sfogliato all’infinito, contemplando anche il caso di quella donna che voleva vendere un divano sul web e alla fine ha pagato 25mila euro ai falsi compratori, lasciandosi convincere che era necessario versare a più riprese tasse per l’esportazione in Marocco. Durante la pandemia spopolò poi la truffa telefonica delle varianti covid, con quella brasiliana in testa: il truffatore chiamava a casa della vittima spacciandosi per un medico dell’Ausl che doveva intervenire con terapie d’urgenza su un parente del malcapitato che aveva contratto la misteriosa mutazione del virus. Solo che per le cure servivano quasi sempre cifre da capogiro, e anche in questi casi c’è chi per sua sfortuna ha messo mano al portafoglio. Per non dire dei grandi classici, come la truffa dei finti tecnici che si introducono in casa di anziani, magari con la scusa di un’operazione resa necessaria da una grave emergenza, o quella del conoscente di vecchia data che si rivede dopo anni: convenevoli, baci, abbracci, poi però l’orologio che si portava al polso sparisce mentre “l’amico” si dilegua.

L’eredità

Fra le truffe che circolano su internet c’è anche quella dell’eredità: arriva una mail che annuncia la dipartita di un lontano parente di cui non si conosceva nemmeno l’esistenza, ma per incassare è necessario prima pagare un anticipo. Inutile aggiungere come vada a finire.
 Ma tra gli “artifici e raggiri” che costituiscono il reato ci sono anche quelli che sconfinano in ambito sentimentale, quasi sempre declinato nella chiave delle relazioni a distanza nate su siti di incontri, ma non mancano i casi in cui il rapporto è più che virtuale. Interessò i media nazionali, un paio di anni fa, la storia di due amanti della Bassa Romagna conosciutisi a lavoro, entrambi già impegnati con i rispettivi compagni: lei, travolta dalla passione, era arrivata a bonificargli nel giro di qualche anno 90mila euro rispondendo alle richieste più disparate. Lui, invece, aveva continuato a vivere insieme alla famiglia, andando anche in vacanza a Sharm El Sheik con consorte e suocera, guadagnandosi così in sede di denuncia il titolo di «amante diabolico».

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