Treni, Bologna-Castel Bolognese, i comitati: «Tracciato già deciso»

Ravenna
  • 04 agosto 2025

RAVENNA. “Decisioni già prese, territorio ignorato, confronto svuotato”. Il presidente del Coordinamento dei Comitati sul quadruplicamento della ferrovia Bologna-Castel Maggiore, Armando Martignani, attacca dopo l’incontro con la Regione del 29 luglio, affermando che “l’assessora regionale Irene Priolo comunica e conferma il tracciato proposto da Rfi e che non sono state prese in esame alternative progettuali”. Il progetto, insistono i comitati, “non prevede alternative: il tracciato unico passa da Bologna a Castel Bolognese-Solarolo, dove si concentreranno i principali snodi infrastrutturali con il conseguente impatto invasivo sul territorio di Solarolo”. Quanto alle proposte alternative avanzate dai Comitati, “tutte orientate all’utilizzo delle più moderne tecnologie, tra cui la separazione dei flussi Av e Ac, l’uso di gallerie artificiali o profonde, l’interramento dei binari e la deviazione delle merci verso direttrici meno impattanti, non sono mai state realmente valutate”, incalza Martignani. “Sono state archiviate in nome di una presunta insostenibilità economica, senza alcuna analisi approfondita né documentazione tecnica adeguata”. Se poi si guarda al consumo di suolo agricolo, “gli impatti ambientali e paesaggistici vengono rinviati alla fase di progettazione definitiva, minimizzati o ignorati- afferma- Le risposte fin qui ricevute si sono rivelate tecnicamente contraddittorie e approssimative, confermando la sensazione di un progetto imposto dall’alto e già chiuso, dove la partecipazione pubblica è stata un mero adempimento formale”. E per i comitati non ci sono nemmeno connessioni col porto di Ravenna “più volte citato come nodo strategico per il traffico merci nazionale ed europeo”.

Per Martignani male anche che non sia stata “considerata l’ipotesi avanzata dai Comitati di deviare il traffico merci lungo la dorsale adriatica, da Rimini proseguire per Ravenna, Ferrara e Poggio Rusco, evitando l’ulteriore congestione del nodo di Bologna, tema che ad oggi, per stessa ammissione di Priolo non ha ancora trovato soluzione”. In tutto questo “l’assenza di benefici diretti per il territorio è evidente e confermata: non è prevista alcuna nuova stazione per passeggeri a lunga percorrenza, vanificando ogni ricaduta positiva sull’accessibilità”. Insomma un progetto “nato vecchio, con soluzioni che non adottano nuove idee e tecnologie” e che “risulta chiaramente invasiva per il territorio con benefici tutti da dimostrare”. Il Coordinamento dei comitati auspica quindi che “il Commissario per l’opera voglia davvero esercitare un ruolo terzo, serio e competente, in grado di avviare finalmente un vero confronto basato su dati, alternative e interesse pubblico autentico”.

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