“Totale assenza di redditi per 27 anni”: sequestri per 42 milioni di euro a imprenditore campano, compresi terreni in provincia di Ravenna

La Sezione per l’Applicazione delle misure di prevenzione del Tribunale di Napoli ha disposto il sequestro di “un patrimonio del valore di quasi 42 milioni di euro nei confronti di un imprenditore campano di 63 anni, già condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione camorristica e trasferimento fraudolento di valori, aggravato dal metodo mafioso”. Ne dà notizia la Procura del capoluogo campano, precisando che i beni per i quali è scattato il sequestro sono “le quote di sei società, 126 immobili e terreni nelle province di Ravenna, Caserta e Frosinone, sei autoveicoli di grande valore e i rapporti bancari riconducibili” all’imprenditore. Dalle indagini svolte dai Nuclei di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Napoli e Bologna, sotto la direzione della Direzione distrettuale antimafia della Procura napoletana, è emerso che l’imprenditore, attualmente in carcere a Santa Maria Capua Vetere, “gestiva società intestate a prestanome” che venivano utilizzate per “operazioni immobiliari speculative al fine di agevolare il reimpiego dei capitali illeciti del clan Puca, attivo nei Comuni di Sant’Antimo, Casandrino e Grumo Nevano e dotato di significative proiezioni affaristiche anche in altre regioni, tra cui l’Emilia-Romagna”. Gli accertamenti economico-patrimoniali nei confronti del 63enne e dei suoi familiari hanno inoltre permesso di “accertare, nel periodo 1998-2025, la totale assenza di redditi, ovvero l’esistenza di redditi dichiarati del tutto irrilevanti e decisamente incongruenti rispetto alla cospicua disponibilità finanziaria, alla titolarità di numerose partecipazioni societarie e al vastissimo patrimonio immobiliare”.