Ticket arretrati, in arrivo in Romagna 264mila lettere di pagamento per prestazioni del 2019. L’Ausl punta a recuperare 19 milioni

RAVENNA. Circa 100mila lettere già inviate, ma in totale saranno ben 264mila le richieste di rimborso ticket avanzate in questi giorni dall’Ausl Romagna per prestazioni che risalgono al 2019 e al 2020.
Una manovra di “recupero crediti” su larga scala che punta a recuperare qualcosa come 19 milioni di euro di prestazioni non versate. «Un compito ordinario che l’Ausl svolge da sempre» specificano dall’azienda sanitaria, «il recupero rientra nei tempi di prescrizione ordinaria, interrotti durante pandemia e alluvioni». Posizione giuridicamente inattaccabile, ma resta il disorientamento delle centinaia di migliaia di romagnoli che in questi giorni stanno trovando nelle buchette delle lettere richieste di pagamenti per ingressi al pronto soccorso ed esami di cui a volte si erano persino dimenticati o per i quali ignoravano che si dovesse pagare ulteriormente.
Spinti dalle segnalazioni di decine di lettori abbiamo chiesto spiegazioni direttamente all’Ausl e alla direttrice amministrativa Anna Gualandi.
In questi giorni molti romagnoli hanno ricevuto a casa richieste di pagamenti per ticket relativi a prestazioni al pronto soccorso negli anni 2019 o 2020, perché?
«Premesso che le aziende sanitarie hanno l’obbligo di recuperare i ticket che non risultano corrisposti, l’avvio delle procedure di sollecito ai cittadini delle somme che risultano non versate a fronte delle prestazioni sanitarie ricevute ha subito un rallentamento sia per effetto delle interruzioni conseguenti alla pandemia Covid, sia per effetto delle difficoltà organizzative connesse all’alluvione che ha colpito il territorio della Romagna a più riprese. Superata questa fase, l’Ausl Romagna ha proceduto con azioni finalizzate ad accelerare il recupero dei ticket ancora in sospeso. Va evidenziato il fatto che, nonostante il differimento delle attività amministrative del recupero ticket per le motivazioni già dette, le attività da svolgere rientrano comunque nei tempi di prescrizione ordinaria dei crediti (10 anni) previsti dall’art. 2946 del codice civile».
Molti cittadini che hanno ricevuto la lettera lamentano il fatto di non essere a conoscenza che alcune prestazioni fossero a pagamento, sul tema è in vigore una delibera regionale, la 1189/2024, che è in vigore dal primo gennaio 2025. Può una delibera avere effetto retroattivo?
«No, non ha effetto retroattivo. Ma prima della sua entrata in vigore, la disciplina di riferimento era costituita da un’altra delibera del 2011, che a sua volta prevedeva l’applicazione di un ticket alle prestazioni effettuate in Pronto soccorso, con indicazione esplicita dei casi di esclusione dalla compartecipazione. Proprio per questo in tutti i punti di Pronto soccorso dell’Ausl erano affisse locandine informative in merito. Le stesse informazioni erano presenti sul sito dell’Ausl e sono state aggiornate a seguito della delibera regionale 1189/2024».
Quanti soldi pensate di poter recuperare? E quante richieste di pagamento avete inviato?
«L’Ausl ha quantificato un importo di circa 19 milioni di euro (Specialistica, Laboratorio Analisi e Ps), corrispondenti a circa 264mila lettere di richiesta di cui già spedite ad oggi circa 100mila. Questo importo potrà però essere ridotto per effetto dell’accoglimento delle istanze di rivalutazione da parte dei cittadini».
Tra i diversi cittadini che ci hanno chiamato ci sono persone a cui è stato chiesto di pagare anche l’ambulanza, tra questa una persona svenuta che quell’ambulanza non l’aveva chiamata. Cosa può dire a loro?
«Il costo dell’ambulanza 118 chiamata per un intervento in emergenza urgenza non comporta costi o addebiti a carico del cittadino salvo non si tratti di uno straniero che si trovi in una condizione di non copertura del servizio sanitario nazionale»
Altri pazienti si sono recati al Pronto soccorso di domenica perché quel giorno non c’era il proprio medico di guardia e non potevano certo sapere quale fosse il loro futuro codice di dimissione. Non credete che i criteri colpiscano anche chi non è solito intasare il Pronto soccorso per problemi lievi?
«Oltre al Pronto soccorso esiste un servizio di guardia medica attivo h24, inoltre dal 2024 l’Ausl ha attivato i Cau per l’accoglienza e assistenza di pazienti con problemi urgenti a bassa complessità, 7 giorni su 7 con accesso diretto».
C’è stata una campagna di informazione precedente all’invio delle richieste?
«L’attività del recupero del ticket rientra nei compiti ordinari delle aziende sanitarie ed è un’attività che nel tempo è sempre stata svolta, con i rallentamenti dovuti alle circostanze eccezionali che abbiamo ricordato. La Regione Emilia-Romagna quest’anno ha dato indicazione a tutte le aziende sanitarie di accellerare l’invio delle richieste dei sospesi. Non è stata effettuata una particolare campagna informativa atteso che l’assoggettamento a ticket delle prestazioni non esenti è una regola da tempo normativamente prevista, come lo è azione di recupero ticket da parte delle aziende sanitarie».
Cosa può fare un cittadino che ritiene di non dover pagare o pagare meno?
«Se il cittadino che riceve la richiesta di pagamento ritiene vi siano elementi per una rivalutazione del ticket addebitato, può rivolgersi all’indirizzo mail indicato nella richiesta stessa. Ciascun ambito territoriale di avvenuta erogazione della prestazione ha un apposito indirizzo mail e procederà alle valutazioni di tutte le istanze pervenute».