Stadio: il questore di Ravenna difende il piano sicurezza: «Disagi limitati, ma funziona»

Ravenna
  • 30 dicembre 2025

Da una parte i tifosi e il calendario di un Ravenna primo in classifica e lanciato verso un sogno che si fa via via più vivido. Dall’altra, i residenti della zona stadio, che da inizio stagione stanno facendo i conti con un piano della sicurezza che ha stretto le maglie tra le vie che circondano il “Benelli”. Nel mezzo c’è il questore, Gianpaolo Patruno, che, voltando lo sguardo sulle settimane di campionato di Serie C passate, interviene sulle polemiche sollevate da chi parla di un quartiere blindato in nome del calcio, lamentando misure troppo stringenti, in particolare relative alle limitazioni imposte alla circolazione.

Patruno esordisce con un dato di fatto: «Per ora non ci sono stati problemi di ordine pubblico. È andata bene e non è successo nulla».

«Stiamo lavorando con la società per essere in sintonia. Non amo emettere provvedimenti, ma vorrei che le partite fossero un momento di condivisione e gioia. La priorità è la sicurezza delle tifoserie, ma anche degli stessi residenti. Evidentemente il sistema sta funzionando».

Se il “costo” è quello di creare «qualche problemino ai residenti», per il questore si tratta di un effetto collaterale accettabile e variabile a seconda della partita in calendario. L’unico episodio di tensione noto alle cronache dall’inizio del campionato è quello del 19 ottobre scorso, che ha portato a due Daspo emessi nei confronti di altrettanti tifosi, per lo scontro sfiorato prima dell’incontro in casa tra Ravenna e Arezzo.

Ma le partite classificate con il più alto livello di rischio (in una scala da 1 a 3) sono anche quelle in cui la città si prepara a ospitare le tifoserie di Ascoli, San Benedetto e Pesaro. Sono quelle che fanno scattare le misure con le zone rosse inibite al transito dei veicoli, «a seconda della pericolosità della partita», contrariamente a quanto accaduto in altri casi, in cui invece «le chiusure sono state minime».

Il piano di gestione della sicurezza in zona “Benelli” - continua il questore - «è passato al vaglio del prefetto e concordato al tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica». Tiene conto di una stagione che vede lo stadio frequentato da «oltre 4 mila spettatori, con numerosi sold out. È un sacrificio che si fa ogni due settimane, per fasce orarie limitate» puntualizza Patruno, che aggiunge: «A nessun residente è mai stato inibito il passaggio, se non in quel periodo strettamente necessario a consentire il transito degli autobus scortati delle tifoserie avversarie».

Un tempo tollerabile, per il questore, onde evitare che in quei minuti di transito accada qualche fuori programma. Un esempio su tutti: «Se in quei 10 minuti in cui stiamo scortando i tifosi ospiti una bottiglia colpisse un residente che sta tornando a casa, la toppa sarebbe peggiore del buco. Perché tecnicamente io ho il compito di assicurare la sicurezza di chi va allo stadio e anche quella di chi ci abita vicino».

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