Seminò il terrore al McDonald’s della stazione di Ravenna con un coltello da macellaio: condannato

Un coltello da macellaio con la lama da 24 centimetri. Con quello aveva seminato il panico nella zona della stazione ferroviaria di Ravenna lo scorso 12 febbraio, tanto da portare i clienti del vicino McDonald’s a barricarsi dentro. La sua era una caccia all’uomo, poi finita con l’arresto. Dopo la notifica del decreto di giudizio immediato, ieri, per Abdelilah Ezzine, 25enne di origine marocchina, è arrivata la condanna con rito abbreviato a un anno e dieci mesi. Attualmente si trova ancora in carcere; il giudice per l’udienza preliminare Andrea Galanti si è riservato sull’eventuale revoca o attenuazione della misura cautelare, valutando la richiesta avanzata dall’avvocato Alessandra Giovannini, difensore del ragazzo.
Attimi di paura
Secondo la ricostruzione di quella giornata, la prima segnalazione giunta a una pattuglia che si trovava in piazza Farini riferiva di una persona armata di coltello diretta verso i portici di via Carducci. Poco prima il 25enne era stato al McDonald’s. Impugnava il coltello rubato poco prima in una macelleria e ce l’aveva con un cliente. Si trattava di un altro straniero, poi riuscito a fuggire fuori dal fast food. La “caccia” aveva portato allo scontro pochi passi più in là, all’altezza della fermata dell’autobus, dove il 25enne aveva affrontato il rivale. Tempestivo l’intervento della polizia locale, che pochi minuti più tardi aveva intercettato lo scontro tentando di immobilizzare lo straniero. Operazione non semplice, che aveva fatto i conti con spallate, gomitate e calci, costati anche 10 giorni di prognosi a uno dei due agenti.
La versione dell’imputato
Nell’immediatezza, l’arrestato aveva riferito di essere stato precedentemente accerchiato e rapinato da quattro persone. Una versione smentita dalle telecamere di sorveglianza, che avevano invece mostrato sì un incontro poco prima dell’arresto, ma con una sola persona, poi datasi alla fuga. Lo scenario era più simile a quello di un presunto episodio di spaccio. Il sospetto era che l’intento del 25enne cercasse di recuperare i soldi di una dose di droga ceduta ma non pagata, degenerata in un’aggressione a colpi di coltello, con fendenti ritenuti dal giudice in fase di convalida dell’arresto “potenzialmente letali”. Motivo per cui il sostituto procuratore Stefano Stargiotti ieri ha chiesto la condanna a un anno e 10 mesi, stessa pena disposta dal giudice che ora dovrà esprimersi anche sull’eventuale scarcerazione.