Sant’Agata sul Santerno, perse le gambe in un incidente in moto e riapre la pizzeria: “Non mi piace piangermi addosso”

Dopo il fango che l’ha travolta, per Sant’Agata sul Santerno rialzarsi non è stato facile, ma a piccoli passi la normalità sembra poter tornare. Non lo è stato nemmeno per Federico Bracci, un pizzaiolo di 30 anni che sulle sue gambe non si può più reggere davvero da più di tre anni, da quando in un incidente in moto il guard-rail sotto cui il suo corpo è volato si è trasformato in una sorta di ghigliottina. Sarà lui però a riaprire la pizzeria, che si chiamerà “Il Borghetto di Sant’Agata”, assieme alla sorella e due soci, proprio nei locali in cui nel maggio scorso quella esistente, (“del Centro”), è stata sommersa e distrutta dalla furia del Santerno.

«Non abbiamo ancora deciso la data ma sarà comunque all’inizio di novembre – conferma Federico –. Questo paese non poteva rimanere senza una pizzeria e allora, anche se sapevamo quanto sarebbe stata dura ripristinare quegli spazi, abbiamo pensato che questa sfida potevamo vincerla. Purtroppo le uniche cose che non sono andate completamente distrutte, anche se gravemente danneggiate, sono solo i muri e il forno. Tutto il resto lo abbiamo dovuto ricomprare. Sarà una pizzeria d’asporto ma avremo anche qualche tavolo per dare la possibilità di gustarla sul posto».

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Che fosse un ragazzo “in gamba”, come ricorda spesso lui sdrammatizzando un po’ sulla sua condizione, si sapeva già. Per continuare a impastare e infornare le sue specialità nella pizzeria “Il Borghetto” a Villanova di Bagnacavallo - il cui nome hanno voluto mantenere aggiungendo solo la località - lui e il suo socio si sono inventati una sorta di sgabello scorrevole che gli permette di spostarsi agevolmente su quei due sui binari che lo sorreggono. Su e giù tra farina, pomodoro, mozzarella e mille ingredienti.

E lo stesso ingegnoso escamotage verrà montato nella nuova pizzeria di Sant’Agata, proprio perché sarà lui a preparare tutto.

Instancabile e determinato. La sua storia, che il Corriere Romagna ha raccontato gli anni scorsi, è un vero inno alla vita e alla forza di volontà.

La sua reazione all’incidente stradale e all’amputazione, nel quale si è salvato solo grazie al telefonino che aveva nel taschino del giubbotto e al passaggio provvidenziale di una infermiera del 118, è davvero disarmante: grinta, ambizione e tanta ironia che trasmette a chiunque abbia davanti. «Non mi piace piangermi addosso e sentirmi un peso – aveva detto e oggi lo ribadisce –. Per ora sono andato avanti, come si usa dire “con le mie gambe” (sorride, ndr) e ne vado fiero. All’inizio è stato faticoso, ma grazie alla mia compagna, alla famiglia e agli amici ce l’ho fatta».

Da gennaio tra l’altro è diventato anche papà. «Stiamo finendo gli ultimi preparativi – conclude Federico – e pensando a una promozione per l’inaugurazione. Siamo certi che a Sant’Agata si possa tornare a vivere come prima e noi vogliamo dare il nostro contributo. Mangiarsi una pizza in famiglia o con gli amici non può che fare bene anche all’umore».

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