San Zaccaria, il paese fa fronte comune contro il coronavirus

RAVENNA. San Zaccaria si scopre il fronte ravennate per la lotta al Covid-19. Reagisce con la comprensibile apprensione, ma cerca di tenersi salda e ad attenersi con scrupolo alle regole. Ieri la seconda brutta notizia per la frazione a sud della città: dopo la pediatra residente nella località è risultato positivo anche un medico curante, in attività nella Casa della Salute di San Pietro in Vincoli e che vive nella stesso agglomerato che si sviluppa attorno alla via Dismano. Due casi, quindi. Ma due positività "particolari", accadute a due medici. Questo il motivo che aveva indotto già giovedì sera il sindaco Michele De Pascale ad attaccarsi al telefono per sentirsi con tutte le persone socialmente attive in paese. Obiettivi: allertare, perché ci si accertasse che soprattutto in quella realtà si rispettino scrupolosamente le regole. E rassicurare, perché non si alimentasse una psicosi dannosa anche per la sicurezza sanitaria, simile a quella nata nelle prime zone di contagio quando furono dichiarate zona rossa.

Per questo tutti i gangli attivi della località hanno iniziato un tam tam solidale. Tra i primi ad attivarsi è stato il Comitato cittadino. Lo strumento di partecipazione presieduto da Graziano Foschi ha delegato a un video diffuso sui social (centinaia le condivisioni solo su Facebook) di cui si è fatta portavoce Alice Treossi, altra componente del Comitato: «Lo abbiamo girato in accordo con l'Amministrazione, perché volevamo che la cittadinanza arrivasse il più possibile preparata ad una notizia che sapevamo avrebbe potuto creare sconcerto e preoccupazione – spiega Alice -. Per ricordare quali sono i numeri da contattare in caso in cui si abbia la febbre, per sensibilizzare alle buone pratiche. Ma anche perché potessero ascoltare da una voce e da un volto una notizia che certamente avrebbe portato preoccupazione e quindi per frenare gli allarmismi. Così abbiamo messo i nostri numeri di cellulare sul gruppo facebook, in modo da farci coraggio gli uni con gli altri. E per aiutare la diffusione delle informazioni corrette». Un altro che ha lasciato il suo numero a disposizione dei cittadini di San Zaccaria, oltre al presidente Foschi e ad Alice, è Antonio Zampiga: «Non escludiamo, in raccordo con il Gruppo Mistral della Protezione civile, di attivare modalità più strutturate in paese di aiuto agli anziani per il recapito di spesa e farmaci – spiega -. Ma prima dovremo studiare bene i protocolli: non vogliamo allargare il problema sanitario attraverso azioni di buon cuore. Comunque sappiamo che le istituzioni si stanno muovendo e in queste ore stanno tracciando le esigenze degli anziani di tutto il Comune attraverso contatti telefonici".

Solidarietà in paese
Anche Andrea Vasi, consigliere comunale in quota Pri e residente di San Zaccaria, testimonia una crescente consapevolezza della popolazione: «La situazione è stata presa con grande serietà, nelle attività vedo un massimo rispetto delle distanze e tutti hanno la mascherina e i guanti. La paura c'è – non ha problema ad ammettere Vasi – perché ognuno di noi conosce direttamente o indirettamente i due contagiati, sa di averli potuto incrociare nei giorni scorsi. Però sappiamo che entrambi sono stati scrupolosissimi, nell'espletare il loro servizio, nell'indossare gli strumenti di protezione. Ora nella farmacia della nostra frazione, che voglio ringraziare per come si sta prodigando nel servizio, le mascherine ci sono e nella località ne vedo un vasto utilizzo. E pochi spostamenti nelle strade». Anche Vasi testimonia il suo servizio solidale, ma con cautela: «Chi sta bene so che aiuta il vicino anziano per la spesa o i farmaci. Però attenzione – allerta il consigliere -, io quando vado dai miei nonni, ottuagenari, metto mascherina e guanti. La protezione alle mani la butto dopo che me ne sono andato. Dobbiamo essere scrupolosissimi, a tutela soprattutto di chi è più debole».

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