Un anno di vessazioni

Due settimane fa era stato denunciato perché sorpreso a girare per Russi con una replica di Kalashnikov, senza tappino rosso. Denunciato per porto abusivo di armi in luogo pubblico e procurato allarme, un 35enne di origine brasiliana ma residente nel comune è stato nuovamente indagato per maltrattamenti in famiglia. Il gip ne ha disposto l’allontanamento dalla casa familiare, con braccialetto elettronico. E’ quanto disposto dal giudice per le indagini preliminari Janos Barlotti alla luce della richiesta della Procura, che nelle scorse settimane ha verificato la denuncia sporta dalla vittima, ex compagna dell’uomo.
Umiliazioni, violenze fisiche e verbali, anche minacce. L’elenco degli episodi contestati nel capo d’accusa parte dal febbraio di un anno fa. L’indagato si sarebbe reso protagonista di continue richieste di carattere intimo, facendo degenerare le proprie pretese sessuali in epiteti offensivi. Avrebbe anche usato la forza, per immobilizzare la donna sul letto, impedendole di uscire. Ne sarebbe rimasta traccia nei lividi sulle braccia e all’altezza del petto, schiacciato sotto la pressione di mani e ginocchia. L’avrebbe afferrata alla gola con l’avambraccio per trattenerla.
Fra gli ultimi episodi, il capo d’accusa cita quello del 14 aprile scorso, quando, di fronte a un rifiuto, la donna sarebbe stata denigrata, insultata, e aggredita, buttata a terra e spinta fuori casa. Episodio, questo, che ha configurato anche l’accusa di violenza privata. Si aggiungono anche le minacce verbali, come quella di assumere «un buon avvocato» che l’avrebbe rovinata qualora lei lo avesse denunciato.
Le richieste sarebbero proseguite anche dopo la fine della relazione, allorquando, contattando la ex fra telefonate e messaggi, il 35enne avrebbe cercato in tutti i modi di ottenere un nuovo confronto.
L’uomo è comparso ieri davanti al giudice per le indagini preliminari, assistito dall’avvocato Gian Luigi Manaresi. Ha deciso di parlare. Pur ammettendo le problematiche vissute durante la relazione, ha respinto le accuse mosse a suo carico.
Il giudice tuttavia ha ritenuto circostanziati e credibili i fatti raccontati dalla donna. Anche alla luce della denuncia del mese scorso per procurato allarme legato al Kalashnikov portato “a passeggio”, ha disposto la misura dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla persona offesa, e l’applicazione del braccialetto elettronico.