Ravenna, “una donazione per i non udenti”: un Carabiniere fuori servizio smaschera due truffatori al centro commerciale

Ravenna
  • 31 ottobre 2025

Alcuni giorni fa i Carabinieri della Stazione di Ravenna Via Alberoni, grazie al “fiuto” di un militare libero dal servizio, hanno denunciato due stranieri, una 27enne ed un 32enne, per truffa e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Il tutto è cominciato quando un Carabiniere libero dal servizio si è recato in un centro commerciale cittadino per effettuare alcuni acquisti. All’ingresso del negozio però ha notato la presenza di una donna che esibiva un certificato regionale palesemente falso in cui un’associazione di persone non udenti chiedeva delle offerte per la realizzazione di un centro internazionale dedicato ai bambini poveri. Insospettito dalla circostanza, il militare per alcuni minuti ha seguito i movimenti della donna ed ha notato che diversi clienti si sono fermati da lei ed hanno elargito delle offerte. A questo punto, dopo aver contattato il direttore dell’esercizio commerciale dal quale è venuto a sapere che la donna non era stata autorizzata a chiedere offerte, ha deciso di intervenire e, dopo essersi qualificato, l’ha fermata chiedendole di esibire i documenti e tutti gli eventuali permessi.

A tale richiesta la donna, facendo finta di essere muta, cercava di allontanarsi uscendo dal negozio dove la attendeva un complice. I due, dopo essersi opposti nuovamente al controllo del Carabiniere, riuscivano a mettersi in auto nel tentativo di partire e dileguarsi ma il militare, tenacemente ed in maniera fulminea, riusciva a non far chiudere lo sportello dell’autista. I due sono così scesi dall’auto e, dopo aver strattonato più volte il giovane Carabiniere, hanno tentato la fuga a piedi. Intento in cui però non sono riusciti perché il militare li ha inseguiti e bloccati nuovamente e, con non poca fatica, ha atteso l’arrivo di alcune pattuglie dell’Arma e della Polizia di Stato che nel frattempo erano state da lui allertate. I due stranieri sono stati così accompagnati in Caserma dove gli sono stati sequestrati 150 euro in contanti, ritenuti essere i proventi delle donazioni, e diversi certificati uguali a quelli che la donna, che tra l’altro ha ripreso la parola, esibiva nel negozio.

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