Ravenna, un giovedì di fuoco. “Si toccheranno i 37 gradi”

Ravenna
  • 25 giugno 2025

RAVENNA - L’estate inizia a ruggire e la colonnina di mercurio continua a salire, Domani si potrebbero raggiungere i 37 gradi nell’entroterra romagnolo, in particolare nelle aree di pianura del Lughese e del Faentino. Sarà il picco della settimana, ma non è finita qui. Sono in arrivo giornate forse ancora più calde. Il meteorologo Pierluigi Randi, presidente di Ampro, annuncia una nuova fase torrida per la prossima settimana quando le temperature potrebbero salire ulteriormente.

«Siamo nel pieno della prima lunga ondata di calore di quest’estate – dice Randi -. Le temperature sono ben al di sopra della media già da diversi giorni e rimarremo in questa situazione almeno per la prima settimana di luglio. Anche se manca ancora qualche giorno alla fine del mese, possiamo già prevedere che questo giugno si collocherà sul podio dei giugno più caldi dell’ultimo secolo. Nel Lughese e Faentino si sono superati i 35 gradi già dallo scorso 14 giugno, poi si è registrato un piccolo break per una pausa temporalesca. È stato un breve intervallo, già da giorni si registrano temperature al di sopra della norma di circa 6 gradi».

Per domani, complice una ventilazione da sud-ovest, avremo la giornata più calda. Sarà il vento di garbino a rendere l’ambiente ancora più infuocato: «Siamo di fronte a un caldo afoso - dice il meteorologo -, l’umidità relativa è sul 50% nell’area di Lugo, del 45 nel Faentino e del 70% sulla costa. Non si soffre soltanto di giorno, a giugno abbiamo già contato 11 notti tropicali, che sono caratterizzate da temperature che non scendono al di sotto dei 20 gradi. Statisticamente a giugno dovremmo avere solo due notti tropicali. Tutto ciò si deve al promontorio di aria di origine sub-tropicale che risale dal Nord Africa e staziona sul Mediterraneo. È come se ci fosse una grande campana di aria calda che stazione su una grande area impedendo al caldo di dissolversi».

Il grande caldo prolungato ha effetti anche sulle temperature dei mari. Randi spiega che ieri la boa Nausicaa segnava una temperatura superficiale del mare Adriatico pari a 26,5 gradi: «Siamo di fronte a un’anomalia di 2,5 gradi superiore alla temperatura normale del periodo. Nel mar Tirreno la situazione è ancora peggiore con numeri che sono sopra la media di 4-5 gradi. Questo vuol dire che i mari stanno immagazzinando grandi quantità di energia che potrebbero poi alimentare violente precipitazioni nel momento in cui debbano arrivare fasi disturbate».

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