Ravenna, torna la Fiera delle imprese balneari, tra le previsioni di un’estate positiva in Romagna e il nodo concessioni con il caso Jesolo sullo sfondo VIDEO GALLERY

Ravenna

Dopo alcuni anni torna a Ravenna la Fiera delle imprese balneari, appuntamento che anticipa il via della stagione in un momento particolare per il settore, come spiega Maurizio Rustignoli, presidente della Coop Spiagge Ravenna e presidente nazionale della Fiba Confesercenti.

Che significato ha la ripresa di questo appuntamento?

«Per noi rappresenta un momento importante. Dopo tre anni di interruzione riparte un momento di confronto tra operatori balneari del nostro territorio e le imprese che servono tutta la filiera, dal food al beverage a tutte le attrezzature, con momenti di formazione e attenzione al green e al compostabile. Rappresenta l’apertura della stagione balneare e quel rafforzamento imprenditoriale fondamentale in questo momento di grande difficoltà».

Dopo covid, inflazione e alluvione, che stagione vi aspettate nell’estate dei grandi eventi in Romagna, a partire dal Tour de France?

«Ci aspettiamo un’estate assolutamente positiva, i numeri e le tendenze sono confortanti, le nostre località di stanno abbellendo col progetto di parco marittimo che, se da un lato crea un minimo disagio, dall’altro fa apprezzare il valore vero delle nostre spiagge, del mare e dell’ambiente. Un grande progetto che quest’anno potrà far apprezzare quello che sarà l’esito finale».

Resta sullo sfondo il nodo delle concessioni ed è di attualità il caso Jesolo. Si configura così i timori sempre espressi dalla categoria, ovvero l’ingresso di grandi gruppi. Temete uno stravolgimento del modello turistico romagnolo?

«Siamo molto preoccupati, l’esempio di Jesolo è quello che non deve succedere, è venuto fuori il peggio di quello che può avvenire in un percorso innovativo e questo è accaduto perché si è voluta fare un’evidenza pubblica senza rispettare le leggi vigenti, quella legge 118 che con chiarezza prevede la massima tutela alle piccole e medie concessioni, il riconoscimento di indennizzo e tanti principi non rispettati in questo bando, che riteniamo non equilibrato e disomogeneo. E’ necessario che il Governo in tempi brevi faccia un intervento normativo e apra un tavolo di confronto in cui ci dobbiamo sedere tutti per scrivere il futuro del sistema turistico italiano e delle attività che operano in regime concessorio, che non sono solo stabilimenti, ma ci sono anche alberghi, campeggi, c’è tutta una realtà poco conosciuta. Chiediamo, non di eludere le norme, ma di trovare un nuovo equilibrio nella giusta applicazione dei principi europei. Questa situazione crea confusione, specie nelle amministrazioni comunali. Pensate solo alla nostra regione dove da Comacchio a Rimini le delibere di giunta sono completamente diverse. Così non è possibile operare, non è possibile fare impresa, non è possibile fare turismo. Serve un percorso chiaro per riequilibrare questa situazione».

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