Ravenna. Tentato omicidio alla cava Manzona. Ex protettore verso il patteggiamento

Ravenna

Un’esecuzione fallita per miracolo. Una raffica di colpi di pistola e una vittima mancata, che ha trasformato la cava Manzona Vecchia, lungo la Statale 16, nel teatro di un tentato omicidio. Ieri i fatti di sangue avvenuti nel pomeriggio del 19 maggio di un anno fa sono confluiti nel fascicolo approdato davanti al giudice per l’udienza preliminare Corrado Schiaretti, dopo la richiesta di rinvio a giudizio. Imputato Yulian Tanin Dimitrov, 33enne bulgaro residente a Viserba, accusato di aver sparato sei colpi contro a una giovane connazionale nel cuore di una faida legata alla prostituzione sull’Adriatica. Per l’uomo, considerato autore materiale dell’agguato, il difensore Riccardo Luzi ha avanzato un’istanza di patteggiamento trovando un accordo con la Procura a 5 anni di reclusione, pena subordinata al risarcimento della parte offesa. Al suo fianco, imputata per favoreggiamento, c’è l’ex moglie 36enne, difesa dall’avvocato Massimiliano Orrù, che ha imboccato la strada di una ritrattazione dopo le prime dichiarazioni rese agli inquirenti, quando aveva cercato di fornire un alibi all’uomo. Entrambe le posizioni saranno però definite nella prossima udienza fissata per metà novembre.

I dettagli sul Corriere Romagna, acquistabile in edicola o nell’edicola digitale

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui