Sarà un viaggio tra sogno e realtà, archetipi senza tempo e sguardi contemporanei, la nuova stagione d’opera e danza che il Teatro Alighieri di Ravenna propone da dicembre ad aprile. Per la prima volta l’apertura è affidata alla danza, con una delle storie natalizie più amate al mondo: Lo schiaccianoci (9, 10 dicembre) è in scena con il Balletto dell’Opera di Tbilisi, fra i più antichi teatri d’opera dell’Europa dell’Est. Dall’incanto fiabesco a reami ben più oscuri con il Macbeth di Verdi (30 gennaio, 1 febbraio), nella coproduzione che avrà debuttato a fine ottobre a Pisa; la regia è di Fabio Ceresa e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini sarà diretta da Giuseppe Finzi. Il percorso Opera si completa con i nuovi allestimenti de L’italiana in Algeri (13, 15 marzo) e di Carmen (24, 26 aprile), altri due titoli dominati da figure femminili dalla volontà trascinante, capace di farsi motore dell’azione, drammatica o comica che sia. Mentre la regia di queste produzioni è firmata rispettivamente da Fabio Cherstich e Stefano Vizioli, in buca c’è sempre l’Orchestra dell’Emilia Romagna Arturo Toscanini, diretta da Alessandro Cadario in Rossini e Audrey Saint-Gil in Bizet. Parallelamente, il cartellone Danza continua con due compagnie che rappresentano al meglio le nuove rotte della danza in Europa, dalle Alpi al Mediterraneo: l’Area Jeune Ballet - Genève (28 febbraio, 1 marzo), i cui giovanissimi talentuosi da tutto il mondo proporranno tre coreografie di Ken Ossola, Gil Carlos Harush e Erion Kruja, e la ŻfinMalta - National Dance Company (21, 22 marzo) con Mortal Heroes di Sita Ostheimer, una “odissea” attraverso caos e passione, luce e ombre, fragilità e forza. Si rinnova inoltre Impromptus: arie, danze e improvvisazioni, un progetto di improvvisazioni in musica e danza concepito in collaborazione con il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto (6 febbraio).
Ravenna, Teatro Alighieri: “Lo schiaccianoci” apre la nuova stagione d’opera e danza

Opera
Il 30 gennaio e il 1° febbraio, la Stagione Opera si apre con Macbeth nella nuova coproduzione che vede Pisa in testa a una cordata di teatri che accanto a Ravenna include Rimini, Genova, Modena, Livorno, Reggio Emilia e Ferrara. Primo dei titoli con cui Verdi si misurò con l’ammiratissimo “papà” Shakespeare (su libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei), inaugurando un dialogo che avrebbe segnato profondamente la sua carriera, Macbeth è sicuramente dominato dalla figura magnetica e implacabile della Lady, che molto contribuisce alle tinte cupe e visionarie dell’opera. In scena, il ruolo è di Marily Santoro, mentre Macbeth è Franco Vassallo; Roberto Scandiuzzi è Banco, Barbara Massaro la dama della Lady, Matteo Falcier e Francesco Pittari sono rispettivamente Macduff e Malcolm, Alin Anca interpreta il medico e un domestico e Agostino Subacchi veste i panni del sicario e di un araldo. Giuseppe Finzi dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, mentre il Coro Lirico di Modena è preparato da Giovanni Farina. La regia di Fabio Ceresa può contare sulle scene di Tiziano Santi, i costumi di Giuseppe Palella e le coreografie di Mattia Agatiello.
Il 13 e 15 marzo è in scena L’italiana in Algeri, con la quale un giovanissimo Rossini, su libretto di Angelo Anelli, già sperimentava quella “follia organizzata” che nelle sue partiture unisce ritmi vorticosi, brillantezza vocale e invenzione teatrale. La nuova coproduzione vede Ravenna accanto a Reggio Emilia, Piacenza, Modena e alla Fondazione Haydn di Trento e Bolzano e i Teatri di OperaLombardia. Anche al centro di questo dramma giocoso c’è una donna capace di capovolgere ogni gerarchia e tener testa agli uomini, in una celebrazione moderna e leggera dell’ingegno femminile. A vestire i panni di Isabella è Laura Verrecchia, mentre Mustafà ed Elvira sono interpretati da Giorgio Caoduro e Gloria Tronel. Barbara Skora, Giuseppe De Luca e Ruzil Gatin sono rispettivamente Zulma, Haly e Lindoro; Vincenzo Taormina è Taddeo. Accanto all’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, diretta in quest’occasione da Alessandro Cadario, il Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia è guidato da Martino Faggiani. Se Fabio Cherstich è alla regia, scene, costumi e luci sono firmati rispettivamente da Nicolas Bovey, Arthur Arbesser e Alessandro Pasqualini.
Il 24 e 26 aprile il percorso Opera si completa con Carmen, altro nuovo allestimento in coproduzione con i teatri di OperaLombardia, Modena e Piacenza. Composto su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy dalla novella di Prosper Mérimée, il titolo di Bizet scandalizzò al suo debutto nel 1875 all’Opéra-Comique per quella sua protagonista indomita e libera che rivendica il diritto di vivere secondo le proprie regole. Carmen è interpretata da Maria Kataeva, mentre Don José ed Escamillo sono Joseph Dahdah e Gianluca Failla. I personaggi di Micaëla, Mercédès e Frasquita sono affidati a Jaquelina Livieri, Elena Antonini e Donatella De Luca rispettivamente. Audrey Saint-Gil dirige l’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, mentre Giovanni Farina e Paolo Gattolin preparano l’uno il Coro Lirico di Modena e l’altro quello di Voci Bianche del Teatro Comunale di Modena. Alla regia Stefano Vizioli; la coreografia è di Pierluigi Vanelli, con scene di Emanuele Sinisi, costumi di Annamaria Heinrich, luci di Vincenzo Raponi e progetto di videomapping e visual art di Imaginarium Studio.
Prima dell’opera accompagna anche quest’anno il calendario, con tre incontri di approfondimento dedicati a ciascuno dei titoli in programma e affidati a Carla Moreni per Macbeth (29 gennaio), Gregorio Moppi per L’italiana in Algeri (12 marzo) e Leonetta Bentivoglio per Carmen (23 aprile). Gli appuntamenti – sempre alle 18 nella nobile cornice di Palazzo Rasponi (Piazza Kennedy) – sono a ingresso libero.
Danza
Il 9 e 10 dicembre, Lo schiaccianoci apre la stagione 2025/26 dell’Alighieri nella produzione che ha conquistato già il Teatro Regio di Torino con nove recite sold-out. Sulla musica di Čajkovskij, il racconto fantastico di E. T. A. Hoffmann che ha incantato generazioni di spettatori trova una sua nuova e affascinante incarnazione nella rilettura di Nina Ananiashvili e Alexey Fadeechev delle coreografie di Petipa. Già stella del Bolshoi e dell’American Ballet Theatre, Ananiashvili guida il Balletto dell’Opera di Tbilisi da vent’anni, riallacciandosi alla grande tradizione russa ma infondendovi una sensibilità nuova, fatta di freschezza narrativa, virtuosità tecnica e attenzione per la cultura georgiana. Non a caso scene e costumi di Simon Virsaladze e il design di Yuri Gegeshidze collocano la vicenda in una casa georgiana, prima di seguire Clara e lo Schiaccianoci attraverso paesaggi fiabeschi. La battaglia contro il Re dei Topi, la danza dei fiocchi di neve, l’esplosione di colori e stili del secondo atto – dalle danze di carattere alla variazione della Fata Confetto – si susseguono in un intreccio di stupore visivo e musicale, che fa de Lo schiaccianoci un rito natalizio per eccellenza.
Il 28 febbraio e il 1° marzo, l’Area Jeune Ballet - Genève propone tre coreografie. Un autre jour, creata da Ken Ossola per la compagnia, è una danza collettiva interrotta da momenti di solitudine traboccanti di desiderio di ritrovare le connessioni; una riflessione che ci permette o ci obbliga a ricostruire noi stessi. Mentre risale al 2018 Kiss & Fly di Gil Carlos Harush, We Will Never Give Up on Love è stata creata l’anno scorso da Erion Kruja, nato a Tirana ed ex ballerino di Hofesh Shechter. Questo suo lavoro è un viaggio attraverso gli estremi dell’amore e una prova della resistenza fisica dei danzatori; i ballerini incarnano una nuova generazione di guerrieri determinati a superare gli ostacoli per un futuro pieno di speranza. La compagnia riunisce venti giovani danzatori di diversi contesti e origini, dalla Svizzera all’Italia, dalla Francia al Portogallo, fino a Brasile, Australia, Messico, e si propone come ponte tra l’apprendimento accademico e la professione della danza, attraverso esperienze di palcoscenico e una consolidata rete di coreografi.
Il 21 e 22 marzo, la ŻfinMalta - National Dance Company conclude la Stagione Danza con Mortal Heroes, in cui Sita Ostheimer crea un’atmosfera al tempo stesso intima e sconfinata. Ne emerge uno spazio carico e pulsante, teso ma vivo, che sospende lo spettatore in uno stato di attesa. È qui, in questo regno emotivamente elettrizzato, che Mortal Heroes si dispiega come uno scontro emotivo: delicato ma esplosivo, aggressivo ma tenero. Nel processo creativo di Ostheimer, la trasformazione è perpetua. Gli inizi e le conclusioni si confondono, dando spazio a un ciclo incessante di metamorfosi. Così la coreografia è un luogo sempre rinnovato, dove l’eroico non risiede nella perfezione, ma nella vulnerabilità, nel coraggio e nella volontà di continuare.
Si rinnova anche quest’anno il dialogo con il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto, grazie al quale il percorso Danza del Teatro Alighieri include un appuntamento fuori abbonamento il 6 febbraio alle Artificerie Almagià: Impromptus: arie, danze e improvvisazioni si propone di esplorare nuove modalità di interazione tra movimento e suono, favorendo una relazione fluida e spontanea tra le due discipline in uno spazio creativo dove coreografi e musicisti lavorano fianco a fianco, con opere che nascono dall’improvvisazione e dalla reciproca ispirazione. In questo caso, accanto agli interpreti di Aterballetto, ci sarà un virtuoso fisarmonicista del calibro di Simone Zanchini.
Info e prevendite
Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org
Dal 13 ottobre abbonamenti (nuovi e rinnovi) per l’Opera (da 35 a 100 euro) e la Danza (da 28 a 84 euro)
Dal 10 novembre prevendite biglietti Danza. Dall’1 dicembre prevendite biglietti Opera.