Usuario no logueado.
Una stazione ferroviaria che ora è anche un luogo urbano con l’atrio diventato un museo. E’ quella di Ravenna che, coi lavori da 15 milioni realizzati da Rfi, ha visto il restyling e il recupero di ambienti, ora pronti per ospitare nuovi servizi per cittadini e turisti. Il tutto a stazione sempre aperta. L’intervento, progettato in sinergia col Comune, si inserisce fra le attività previste dal Protocollo per lo sviluppo dell’intermodalità nelle stazioni ferroviarie, firmato nel 2021 da Rfi e Regione per rendere le stazioni ferroviarie hub di mobilità sostenibile e migliorarne la fruibilità. Uno degli obiettivi dei lavori è stato infatti garantire una migliore accessibilità ai servizi da parte di tutti i passeggeri.
Le quattro banchine sono state innalzate a +55 centimetri come da standard europeo per agevolare entrata e uscita dai treni, ci sono nuovi percorsi tattili, l’illuminazione è potenziata e a led come sono stati potenziati gli impianti di informazione. Ci sono anche tre nuovi ascensori ed è stato riqualificato il sottopassaggio. L’edificio della stazione ha visto riqualificazione, restauro, manutenzione delle coperture e pulizia delle facciate. La stazione ha una nuova sala d’attesa e i servizi igienici sono rinnovati.
Passando al recupero di spazi non più utilizzati, un’area al piano terra diventerà ciclofficina e velostazione ed è stata lanciata una manifestazione di interesse che ha individuato un gestore. Il primo piano della stazione, ora trasparente nell’affaccio sull’atrio, ha servizi igienici dedicati e avrà presto un ascensore. Ospiterà uno spazio per dare servizi agli studenti. Col progetto Mil-Mura in luce, il recupero del primo piano dà un nuovo colpo d’occhio a chi arriva in stazione, dato che i collegamenti verticali col piano terra ora sono totalmente a vista.
L’integrazione fra atrio e primo piano è stata ottenuta grazie ad ampie vetrate al posto delle pareti, poi trasformate in teche espositive che mettono in risalto 50 frammenti architettonici provenienti dalla spoliazione di edifici romani poi reimpiegati nelle mura tardoantiche della città. Mil prosegue il percorso di valorizzazione dei reperti rinvenuti durante i lavori del 2019 per il prolungamento del sottopasso ferroviario comunale della stazione. Durante quei lavori, con un’attività di archeologia preventiva, è stato portato alla luce un tratto delle mura tardoantiche. L’iniziativa, nata dalla collaborazione fra Rfi e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, punta a restituire visibilità a reperti inediti, che ora sono appunto nelle teche dell’atrio della stazione. Con Mil, Rfi “rinnova il proprio impegno per la valorizzazione del patrimonio storico e archeologico emerso nell’ambito delle attività infrastrutturali, promuovendo un’integrazione virtuosa tra mobilità, cultura e territorio, in uno dei luoghi simbolo del viaggio: la stazione ferroviaria”, spiega la società.
Soddisfatto il presidente della Regione, Michele de Pascale, presente stamane all’inaugurazione: “La riqualificazione della stazione non è solo un intervento infrastrutturale di grande importanza, ma un progetto che restituisce centralità e dignità a un luogo nevralgico della città, trasformandolo in uno spazio vivibile, accessibile a tutti, aperto alla comunità e integrato con i servizi di mobilità sostenibile”. De Pascale loda anche il lavoro in sinergia con la Soprintendenza, “che ha permesso di valorizzare testimonianze archeologiche di grande rilievo, offrendo ai viaggiatori e ai cittadini un’esperienza culturale già all’ingresso in città”.
Per il sindaco Alessandro Barattoni ora la città ha una stazione in linea con gli standard europei e accessibile in tutti gli spazi, “un bel biglietto da visita per i turisti che arrivano i città”. Con l’investimento di Rfi, insomma, si migliora accessibilità e vivibilità della stazione che, “con i nuovi spazi ristrutturati, doterà Ravenna di servizi fondamentali” come la velostazione “per una sempre migliore fruizione dell’intermodalità treno-bici e nel rispetto dell’ambiente”. I reperti in mostra sono poi “il primo indizio di una storia che pervade ogni angolo di Ravenna”. Il Comune ha presentato idee che riguardano sia il giardino attorno al sottopasso che l’isola San Giovanni, “per un insieme di azioni che contribuiranno a riqualificare tutta la zona attorno alla stazione”, conclude Barattoni.
Aldo Isi, ad e direttore generale di Rfi parla di “un giorno importante per Ravenna” con un restyling che “segna un grande successo”: è stato un progetto “articolato” concluso garantendo sempre “la continuità del servizio, la sicurezza dei viaggiatori e la funzionalità della stazione”. Il recupero di spazi non più utilizzati e la valorizzazione dei reperti archeologici emersi durante i lavori, dimostrano come Rfi riesca a “coniugare” lo sviluppo dell’infrastruttura con l’attenzione al contesto urbano e alla tutela del patrimonio storico, “offrendo al contempo una stazione moderna e funzionale” all’altezza delle “esigenze di tutti i viaggiatori”.
La soprintendente Federica Gonzato applaude ad un “esempio di collaborazione virtuosa, che ha portato a risultati concreti e di grande impatto: una nuova opportunità per valorizzare il patrimonio culturale e archeologico ravennate e per offrire ai cittadini e ai turisti la fruizione dei nostri tesori anche in luoghi diversi da quelli canonici, per di più accessibili”.