Ravenna, sta per finire il terzo inverno consecutivo senza nevicate

Si avvia alla conclusione un nuovo inverno senza neve in pianura e anche sulla costa ravennate.
Niente pupazzi di neve per le nuove generazioni che anche quest’anno non hanno potuto ammirare la magia dei paesaggi imbiancati. L’ultima spolverata risale al 9 gennaio del 2022 quando, tra Faenza e la costa, si depositarono al suolo accumuli compresi tra uno e cinque centimetri: «Siamo di fronte al terzo inverno consecutivo senza fiocchi sul territorio – commenta il meteorologo Pierluigi Randi -; non c’è traccia di una sequenza simile nell’ultimo secolo di rilevazioni. Il cambiamento climatico sta portando a una variazione della circolazione. Sull’area del Mediterraneo c’è un campo di alta pressione sempre più esteso che rappresenta uno scudo sempre più potente di fronte all’arrivo delle perturbazioni. Contemporaneamente, le rilevazioni degli scienziati mostrano che il fenomeno dell’innalzamento delle temperature degli ultimi anni ha raggiunto il suo apice nelle regioni polari, per cui dall’estremo Nord scendono masse d’aria meno fredde rispetto al passato. Il Polo Nord si è riscaldato, per cui l’aria che proviene da quella zona non è più glaciale come una volta. Con ogni probabilità dovremo quindi abituarci a inverni più miti e con sempre minori nevicate. Ancora per un po’ ci saranno, ma più brevi e meno frequenti. A mano a mano che passerà il tempo sono però destinate a trasformarsi in un ricordo».
Le riflessioni di Randi - che proprio al tema ha dedicato il libro “La neve in Pianura Padana. Nella climatologia e nella storia” realizzato insieme a Roberto Ghiselli e Marco Pifferetti - sono confortate anche dalle statistiche sugli accumuli nevosi nel territorio ravennate.
«Se prendiamo in esame il trentennio che va dal 1961 al 1990 - spiega il meteorologo -, Faenza aveva una quantità media di neve, ogni inverno, pari a 28 centimetri. Se passiamo all’intervallo 1971-2000, l’accumulo diminuisce a 22 centimetri e nel trentennio 1991-2020 passa a 19 centimetri. Confrontando i dati storici, ci accorgiamo che a Ravenna, a inizio Novecento, i centimetri medi di coltre bianca a inverno erano 21, oggi si sono ridotti a 10. Un calo consistente si registra anche sugli Appennini, dove ad un’altitudine compresa tra i 1.000 e i 1.500 metri, gli accumuli di neve sono calati del 70%. Un fenomeno del tutto simile si registra sulle Alpi».