Ravenna, spaccio durante il lockdown. Al bar gli incontri di pusher e trafficanti, in 20 a processo, compreso il gestore

Si vedevano tutti al bar. Ed erano più di quattro amici. Tra tavoli, bancone e bagno del locale, situato a San Pancrazio si dava appuntamento un numero indefinito di persone, oltre una ventina sicuramente, tutte interessate ad acquistare droga. Cocaina, marijuana e hashish. Un nutrito assortimento di stupefacenti che, in pieno periodo covid tra il novembre del 2020 e il marzo del 2021, viaggiava attraverso le campagne del comune di Russi per rifornire clienti a non finire. Fra pusher, faccendieri e principali importatori di quantitativi più grossi da confezionare, sono in tutto 20 le persone nei confronti delle quali il sostituto procuratore Lucrezia Ciriello ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Devono rispondere a vario titolo di spaccio, false dichiarazioni e favoreggiamento. Ed è proprio quest’ultima accusa che vede coinvolto in prima persona un 36enne di Russi, originario di Taranto, che all’epoca figurava come gestore dell’attività della piccola frazione; secondo gli inquirenti non solo avrebbe consentito a spacciatori e trafficanti di incontrarsi nel proprio locale per gestire la piazza dello smercio di droga, ma avrebbe anche a sua volta favorito le varie cessioni al dettaglio a diversi clienti, consentendo pure che questi consumassero direttamente all’interno.

L’inchiesta nasce appunto nel 2020. Ed è un ramo parallelo di un’altra indagine. Tra le figure principali emerge la posizione di una coppia di coniugi di origine bulgara, rispettivamente 50 anni lui e 45 lei, entrambi residenti a Russi. Stando a quanto contestato provvedevano all’approvvigionamento degli stupefacenti. Grossi quantitativi, che venivano custoditi in casa e volta per volta frazionati in dosi destinate alla cessione. L’attività era a tempo pieno, e comprendeva acquisto all’ingrosso, trasporto e stoccaggio per poi passare successivamente al confezionamento. Proprio i coniugi sarebbero stati fulcro degli incontri tenuti al bar di San Pancrazio con i vari pusher. Almeno sei gli spacciatori invitati ai tavoli tenuti nell’arco di cinque mesi, nel periodo in cui imperversava la campagna per contrastare il covid, per pianificare il commercio in tutto il territorio comunale e non solo. Ma su quei meeting erano già puntati gli occhi delle forze dell’ordine, che una volta ascoltate conversazioni e identificati i partecipanti (gli avvocati che ora dovranno difenderli figurano Guido Pirazzoli e Sara Scarpellini ) hanno chiuso il cerchio portando agli avvisi, preludio del futuro processo.

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