Ravenna, si è riunito l’Osservatorio Prezzi. Il sindaco: “Va difeso il potere d’acquisto dei cittadini”

Questa mattina si sono riuniti in Comune a Ravenna i partecipanti all’Osservatorio Prezzi al consumo voluto dal sindaco Alessandro Barattoni. All’incontro sono stati invitati rappresentanti di associazioni di categoria, sindacati, Camera di Commercio.
“Si tratta - osserva Barattoni - di una decisione che avevo annunciato in campagna elettorale per mettere tutte le parti interessate attorno ad un tavolo al fine di sensibilizzare rispetto a quanto l’inflazione eroda il potere di acquisto e per diffondere la consapevolezza di quanto, in questi anni, l’aumento dei prezzi sia stato una sorta di tassa, occulta e iniqua. Crediamo nel confronto, nella condivisione e nella rappresentanza e siamo convinti che questi momenti facciano bene anche alle azioni e alle strategie che dovremo mettere in campo come Pubblica amministrazione. Ogni tre mesi ci incontreremo per analizzare trend e congiunture su base stagionale e per condividere le strategie migliori con due obiettivi: difendere la competitività delle imprese e il potere di acquisto dei cittadini”.
Quello che emerge dai dati presentati è che il 2025 testimonia un profilo inflazionistico più sostenuto rispetto allo scorso anno, evidenziando una dinamica dei prezzi che si colloca su livelli complessivamente più elevati e con minore variabilità, e un’inflazione più alta a Ravenna che nel resto d’Italia. Analizzando i dati, spicca il costo particolarmente elevato di prodotti alimentari acquistati al supermercato.
“L’inflazione agisce come un montante, per il quale non è solo l’aumento da un mese all’altro che incide, ma soprattutto quanto quell’aumento si sommi a quanto accaduto negli ultimi anni. A livello di governo nazionale si continua a far finta di non vedere quello di cui gli italiani si accorgono tutti i giorni - ha concluso Barattoni -. Ma negando un problema, anche le istituzioni si allontanano dal tessuto economico e dai cittadini. Veniamo da una stagione turistica in cui tanti danno una lettura dei fatti in modo singolo, mentre i fenomeni che stiamo analizzando dipendono in maniera importante dalla capacità o meno di spesa. Siamo qui per analizzare i cambiamenti dei consumi e delle abitudini dei cittadini e per avviare un confronto concreto che, mi auguro, possa portare idee condivise per contrastare al meglio questo fenomeno”.