Ravenna, si discute della tariffa puntuale sui rifiuti: “Il 2025 anno di transizione”

Il 2025 sarà un anno di transizione per il passaggio dalla Tari alla tariffa basata sul conteggio puntuale dei rifiuti conferiti. Da gennaio partirà il nuovo sistema, ma sarà un passaggio graduale che andrà a regime nel 2026, mentre il Comune non si occuperà più della riscossione, ma entrerà in gioco Hera. Nei giorni scorsi del nuovo meccanismo che introduce il principio che più si producono rifiuti più si paga, se ne è parlato in Provincia: la vicepresidente Valentina Palli, l’assessore all’ambiente Gianandrea Baroncini, i rappresentanti del comune di Cervia, alla presenza di Atersir e di Hera si sono confrontati con le associazioni di categoria e il mondo sindacale.
«Il meccanismo della nuova tariffa Corrispettivo puntuale (Tcp) – spiega Baroncini – prevede, come faceva la Tari, una quota fissa, una “quota variabile normalizzata” (in base ai metri quadrati delle abitazioni e al numero dei componenti il nucleo familiare o la categoria produttiva) e aggiunge una quota variabile detta “aggiuntiva” in funzione dei conferimenti di indifferenziato, ossia di quante volte si espone il rifiuto indifferenziato». Ma nella fase di transizione «non saranno fatturati i conferimenti di indifferenziato che superano quelli previsti nella quota variabile di base. Dal 2026 andremo invece a regime». I servizi non cambieranno e nemmeno le scontistiche, comprese gli svuotamenti aggiuntivi per dispositivi personali assorbenti. «Trattandosi non più di un tributo ma del corrispettivo per un servizio ricevuto possiamo ritrovare alcune sinergie con il gestore, soprattutto sulla bollettazione, riscossione e alcuni meccanismi di riequilibrio del montante che avevamo conosciuto in regime di Tia al netto delle modifiche particolari introdotte con le concertazioni degli ultimi anni». Negli ultimi anni nel territorio ravennate è entrata in vigore la raccolta porta a porta, modalità che ha sollevato anche critiche da parte delle categorie del commercio, della ristorazione e disagi per i cittadini per i sistemi di raccolta e spesso per il comportamento non virtuoso di alcuni residenti.
Su quanto peseranno nelle tasche dei cittadini le quote fisse e la quota relativa ai metri quadri e al numero dei componenti del nucleo familiare, una volta arrivata a regime la tariffa, l’assessore non si sbilancia. Ricorda però il progressivo cambiamento dal 2019 del servizio: «grazie allo sforzo della comunità ravennate la percentuale di raccolta differenziata nel Comune è passata dal 55% al 76% permettendoci di fare pienamente la nostra parte nel raggiungimento degli obiettivi del Piano Regionale dei rifiuti e soprattutto di spegnere il nostro termovalorizzatore per i rifiuti solidi urbani, di non dovere sostituire la discarica di via Romea che è in esaurimento e non può essere più ampliata. Mentre continuiamo la ricerca di soluzioni per risolvere le criticità andiamo quindi a compiere anche questo ulteriore passo che ci allinea a tutti gli obiettivi».