Ravenna, piscina e Mar i conti affondano. Ma c’è il tesoretto dei parcheggi

Il prossimo anno la gestione del Pala De André costerà circa 319mila euro ma il Comune prevede di incassarne soltanto 200mila. Lo si apprende dal bilancio comunale in cui Palazzo Merlato anticipa anche la possibilità di rivedere il tariffario con cui dà in gestione gli spazi del palazzetto. Le cifre sono contenute nel capitolo dedicate ai “servizi” a domanda individuale ovvero tutti quei servizi per cui i cittadini pagano tariffe per il loro utilizzo. In totale il Comune spende 21 milioni di euro (il 10% della spesa a bilancio) per sostenerli, incassando dagli utenti il 41%, ovvero 8,6 milioni.
Tra parcheggi e piscine
Tra questi, storicamente, la piscina comunale è la meno remunerativa che, in sintesi, ha costi di gestione altissimi non coperti da tariffe. Le cose dovrebbero cambiare con il nuovo impianto che sarà costruito con il concorso del privato, in project financing. Intanto i 14mila euro di tariffe incassati coprono appena il 2% dei 600mila che costi. Il discorso è inverso per i parcheggi a pagamento: la gestione costa al Comune 1,360 milioni ma ne incassa 2,450. La percentuale di copertura è pari al 160%.
Il Mar (Museo d’arte di Ravenna) pur se al centro di un’impegnativa azione di rilancio continua a coprire, secondo le previsioni di Palazzo Merlato, con le tariffe appena il 3% del costo. Il museo pesa infatti per 1,6 milioni di euro ma incassa dai biglietti 51mila euro. Le cose vanno meglio, almeno dal punto di vista percentuale al Museo Dante: previsto un incasso di 70mila euro ma a fronte di spese più contenute (318mila euro). Così le tariffe coprono il 21% del costo del servizio.
I servizi per l’infanzia
Il servizio di gran lunga più costoso in senso assoluto riguarda invece gli asili nido: le scuole d’infanzia costeranno nel 2024 oltre 10 milioni di euro, cifra che racchiude tutti i costi relativi alle spese di personale e i costi di gestione del servizio di ristorazione. «La previsione della spesa è in riduzione rispetto all’anno precedente per effetto anche del nuovo affidamento del servizio di assistenza, sorveglianza, vigilanza e pulizia», scrive il Comune. Le tariffe pagate dalle famiglie coprono il 14% del totale (1,37 milioni di euro) ma il servizio beneficia anche di alcuni introiti statali che aiutano il Comune a sostenere i costi. Anche la ristorazione scolastica viene coperta solo in parte dalle tariffe (costa 4,6 milioni di euro, ne incassa il 78%) così come il servizio pre-post scuola che pesa per 541mila euro a fronte di 350mila pagati dagli utenti. Gli iscritti alla mensa scolastica quest’anno sono 8.107, la maggior parte di quali - oltre cinquemila - frequenta le elementari. Sono molto costosi invece i Crem, i centri ricreativi esterni per le scuole materna. A gestione esternalizzata, l’estate scorsa sono stati organizzati 850 turni quindicinali che hanno dato risposta ai bisogni di 339 famiglie. Si prevedono numeri analoghi nel 2024. Palazzo Merlato calcola un’entrata da 90mila euro ma il servizio costa il triplo e la quota a bilancio è pari a 283.600 euro.