Ravenna, per il piromane del distributore terza evasione da Psichiatria: ora sarà piantonato

Ravenna
  • 08 maggio 2024

Ufficialmente è la terza volta che evade. Di fatto però, il 25enne del Mali che lo scorso 16 aprile ha incendiato il distributore di benzina di via Candiano ha già provato ad allontanarsi anche altre volte dal reparto di Psichiatria dell’ospedale, dove si trova agli arresti domiciliari. Circostanze, queste, che si sono sempre risolte prima di un vero e proprio allontanamento, fatta eccezione per tre episodi in cui le forze dell’ordine lo hanno proprio rintracciato in giro per la città, trovandosi costretti a immobilizzarlo e riaffidarlo al servizio psichiatrico. L’ultima è avvenuta domenica pomeriggio, intorno alle 17; motivo per il quale ieri, al termine dell’udienza di convalida, il giudice per le indagini preliminari Janos Barlotti ha disposto il riaccompagnamento dell’uomo presso l’ospedale, incaricando la polizia penitenziaria di piantonarlo costantemente.

Sulle facoltà mentali del ragazzo ci sono pochi dubbi. In attesa di un parere medico ufficiale, sono le sue stesse dichiarazioni in sede di interrogatorio a fare emergere lo spettro di un serio disturbo, al momento qualificato come psicosi. Durante il primo interrogatorio aveva sostenuto infatti di avere avuto in sogno l’indicazione da parte dei carabinieri di incendiare il distributore e di avere non meglio precisati pulsanti sottocutanei.

Per i medici che per ora si sono espressi in via informale, si tratta di un paziente potenzialmente pericoloso. Hanno avuto modo di sperimentarlo a proprie spese gli infermieri, il personale addetto alla sicurezza e gli agenti che in questi giorni sono stati costretti a contendere le sue imprevedibili reazioni. Tra le accuse figura anche la resistenza a pubblico ufficiale, e nell’ordinanza firmata dal gip viene rimarcato il fatto che proprio domenica sia stato particolarmente difficile contenere la foga dello straniero; nonostante fosse sedato e già in cura da diversi giorni, non ha perso la propria prestanza fisica, sferrando calci e pugni fino a che non è stato immobilizzato e caricato sull’auto d’ordinanza. Ieri si è tenuta l’ennesima udienza di convalida (il 25enne era difeso dall’avvocato Guido Pirazzoli), che si è conclusa con il ritorno in Psichiatria, questa volta sorvegliato a vista.

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