Ravenna, partecipate, duello in consiglio. L’opposizione: “Più trasparenza”

Non convince l’opposizione la presa di posizione del Comune con Giacomo Costantini, assessore alle Partecipate, che riduce i rilievi della Corte dei Conti sulle società pubbliche a contenuti sostanzialmente tecnici o di natura formale. «La Corte dei Conti ci riconosce molti meriti nella gestione e ci dice anche che l’indennità dei consiglieri di amministrazione è stato ridotto oltre quanto richiesto», ha ricordato l’assessore. Il centrodestra non si lascia sfuggire l’occasione di chiedere una rivisitazione degli assetti mentre la maggioranza e la giunta ritengono strumentale questa presa di posizione.

L’attacco dell’opposizione

Secondo Alberto Ancarani (Forza Italia) il fatto di definire Sapir a controllo pubblico - come ritiene la Corte - e non meramente come partecipata, secondo l’interpretazione dell’amministrazione, ha in realtà delle ripercussioni più profonde di quanto prospettato dalla giunta. «Significa ad esempio - spiega Ancarani - che in queste società si deve assumere per concorso e non più come un privato».

Anche Veronica Verlicchi (La Pigna) punta sulla questione politica della vicenda: «Vi stanno dicendo quanto come opposizione vi ribadiamo da anni: il poltronificio va ridotto». Renato Esposito (Fratelli d’Italia) punta invece il dito sul numero dei componenti del consiglio di amministrazione, che andrebbe ridotto fino a massimo 5. Alvaro Ancisi (LpRa) ha presentato un dettagliato documento in cui si chiede, tra le altre cose, che «Ravenna Holding» rinunci «alla propria partecipazione nella società Acqua Ingegneria, incompatibile col suo possesso non solo di partecipazioni societarie, ma di reti, impianti e (a dismisura) immobili». Ancisi ha anche ricordato che se Sapir dovesse essere riconosciuta come società a controllo pubblico dovrebbe essere soggetta agli stessi obblighi di trasparenza degli enti pubblici. «Ci sono questioni di trasparenza minima, al di là di quanto dice la Corte dei conti, quando ci sono società che gestiscono soldi e patrimoni della collettività». Società che la maggioranza tratta invece, secondo il leader di LpRa, «come mangiatoie». Per La Lega, intervenuta con il consigliere Giacomo Ercolani, il perimetro del pubblico all’interno dell’economia locale è «troppo espanso» e rimanda alla ricognizione di fine anno sulle partecipate per una valutazione finale.

La posizione del Pd

Da parte sua il Partito Democratico, con il consigliere Lorenzo Margotti, parla di un tentativo di strumentalizzazione della delibera della Corte dei Conti: «Non c’è stata nessuna censura complessiva ma solo dei rilievi, ai quali il Comune, come ha sempre fatto, risponderà. Si tratta di un fisiologico e normale rapporto con gli enti di controllo dettato anche dalla complessità normativa che regola questa materia e dalle interpretazioni talvolta non univoche della giurisprudenza». Per il consigliere del Pd l’amministrazione «ha sempre riconosciuto l’autorevolezza della Corte e ha sempre lavorato per trovare soluzioni fondate e ragionevoli ai rilievi fino ad ora mossi». Tuttavia l’assessore Costantini ha fatto notare in apertura di discussione come l’orientamento tenuto dalla sezione emiliano-romagnola della Corte dei Conti sia minoritaria sul fronte del dibattito giurisprudenziale sul concetto di controllo pubblico.

Cosa succede ora

Il Comune ha avviato un confronto con i soci per capire come muoversi dopo i rilievi della corte. Nella missiva inviata dal dirigente competente ai soci di Sapir si legge che «il mutamento dell’interpretazione finora assunta dal Comune di Ravenna e dagli enti soci in indirizzo nella configurazione del controllo avrebbe significative conseguenze applicative sulle società». Non sembra trattarsi quindi soltanto di questioni meramente formali. Il carteggio tra il dirigente comunale e i soci è stato fornito anche ai consiglieri di minoranza ma - ha fatto notare la consigliera Verlicchi - «nessuno dei soci di Sapir ha risposto finora entro il 15 marzo, come era stato richiesto. Nemmeno lo stesso Comune ha risposto...». Il punto sulle prossime mosse sarà fatti ad aprile.

Saranno invece superati i rilievi relativi a Start Romagna nell’ambito della nuova holding regionale sul trasporto pubblico. La società di trasporto pubblico, secondo quanto anticipato da Costantini, dovrebbe infatti confluire presto all’interno dei Tper che è una Spa. In questo caso i dubbi su controllo pubblico verrebbero a cadere.

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