Ravenna, pacca nel sedere a una ragazza: 19enne di Massa patteggia 7 mesi

Ravenna
  • 21 dicembre 2023

Lei a piedi, lui in bici. Non è stata una gara di velocità, almeno fino a quando il secondo, arrivando con uno sprint alle spalle della ragazza, le ha sferrato una gran pacca nel sedere, allontanandosi a gran velocità. Qualcuno la chiamerà goliardia. Ma non è con il sorriso che la ragazza ha preso quel sorpasso. Men che meno la Procura, che dopo la denuncia della giovane ha aperto un fascicolo per violenza sessuale. E quando la vittima ha indicato il presunto responsabile, riconoscendolo in tribunale fra una serie di possibili indagati, per un 19enne l’episodio avvenuto la notte del 3 dicembre del 2021 in centro a Massa Lombarda, rischiava di costargli caro. Così, assistito dall’avvocato Guido Pirazzoli, ha deciso di patteggiare la pena a 7 mesi.

La manata

La notte dei fatti la vittima, una ragazza all’epoca 22enne, stava camminando in piazza Matteotti. Era passata la mezzanotte da svariati minuti quando alle sue spalle è sopraggiunto un individuo che, passandole accanto, l’ha colpita con una mano nel sedere, per poi tirare dritto. Una “pacca”, come si suol dire, tirata con una violenza tale da farla sbilanciare in avanti, facendola pure cadere con il cibo che aveva in mano.

Colta di sorpresa, la giovane aveva reagito allo spavento indirizzando allo sconosciuto una raffica di urla, per poi chiamare i carabinieri e suo padre. Lo aveva seguito con lo sguardo, vedendolo raggiungere via Saffi e lasciare la bici con uno zaino. Solo a quel punto lo aveva perso di vista. Erano stati gli uomini dell’Arma - visionando le telecamere della città - a delineare meglio il modello di velocipede, poi riconosciuto qualche giorno dopo proprio da un militare che casualmente si trovava in centro.

In sella c’era un giovane dalle fattezze simili a quelle mostrate nei filmati della videosorveglianza urbana. Lo aveva così seguito fino a casa, per poi convocarlo per l’identificazione.

Video cancellato

A domanda diretta il ragazzo avrebbe a suo tempo ammesso ogni addebito. Ma non essendo più disponibile la registrazione, la Procura aveva richiesto un incidente probatorio per consentire alla vittima di indicare il responsabile; esame nel corso del quale la ragazza, dopo un’iniziale titubanza, pur avendo spiegato di non avere visto in viso il molestatore, aveva risposto senza mostrare alcun dubbio.

Identificazione che era costata per il 19enne l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, seguito dalla richiesta di rinvio a giudizio, con l’accusa di violenza sessuale, pur nell’ipotesi lieve.

Infine ieri si è giunti alla conclusione della vicenda con il patteggiamento.

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