Ravenna, Ortazzo e Ortazzino: al parco delta del Po le risorse per l’acquisto

C’è l’ufficialità: Regione Emilia-Romagna e Comune di Ravenna hanno assegnato al parco del delta del Po le risorse necessarie all’acquisto delle aree di Ortazzo e Ortazzino, i 500 ettari di area protetta che in una transazione da privato a privato erano finiti ad una società immobiliare. L’operazione vale 437.000 euro e permetterà all’ente parco di poter esercitare il diritto di prelazione sulle aree A e B. Si tratta di 255.000 euro già stanziati dalla Regione, 95.000 dal Comune di Ravenna e 87.000 dall’Ente Parco. Le aree A e B, spiega la Regione, rientrano tra quelle che la legge quadro sulle aree protette consente di riscattare, mentre per quanto riguarda la restante area C, che non può per legge essere oggetto di prelazione, “esistono vincoli stretti che non permettono interventi di nessun genere”, anche se questa rimarrà, al momento, di proprietà privata. “Un impegno concreto che conferma l’attenzione della nostra Regione per la salvaguardia dell’ambiente e la conservazione di habitat, ecosistemi e biodiversità di elevato pregio”, afferma l’assessora regionale Parchi e forestazione, Barbara Lori. “Già nel 2012 la Giunta regionale aveva stabilito di acquisire in proprietà pubblica l’area di Ortazzo e Ortazzino, ora con l’accordo raggiunto siamo finalmente in grado di procedere, grazie a un importante investimento finanziario e a un’operazione condotta sin dal primo momento insieme alle altre istituzioni e all’ente parco, che ringrazio”.“
Il sindaco De Pascale: “Il parco sta azionando il proprio diritto di riscatto”
“Da diversi anni il Comune di Ravenna è impegnato nel tentativo di acquisire la proprietà pubblica del compendio dell’Ortazzo e dell’Ortazzino”, sottolinea il sindaco, Michele De Pascale. Come Comune di Ravenna “ci siamo attivati per dare sostegno al parco del delta del Po nell’esercizio dell’azione di riscatto della parte più pregiata delle aree A e B, quelle che la legge consente di riscattare, partecipando all’acquisto con un contributo straordinario di circa centomila euro. Fin da subito esprimiamo la volontà dell’acquisizione a parte pubblica anche dell’area C, per la quale non era possibile attivare l’azione di riscatto. Al contempo diamo piena disponibilità a sostenere negli anni a seguito dell’acquisizione anche la manutenzione e la valorizzazione di quest’area così importante, integrandola con il resto del patrimonio naturalistico del comune di Ravenna, a prescindere dal fatto che sia in gestione al Comune stesso, allo Stato o al parco del delta del Po”. “Auspichiamo che i soggetti protagonisti della vendita, avvenuta senza il rispetto dei diritti di prelazione del parco, comprendano che l’azione di riscatto è totalmente corretta”, prosegue De Pascale. “E ci auguriamo quindi che si possa al più presto acquisire la proprietà pubblica dell’intera area, aumentandone sia i livelli di tutela che di valorizzazione ai fini naturalistici. Riguardo ad alcune dichiarazioni uscite nei giorni scorsi, ci tengo a precisare che nel pieno rispetto della legge, il parco sta azionando il proprio diritto di riscatto sulla vendita già avvenuta e ai valori ad essa riferiti- chiude- qualsiasi ulteriore vendita che la proprietà dovesse tentare, non avrebbe alcun effetto poiché il riscatto viene esercitato dal parco in riferimento alla prima vendita, non su futuri altri atti di cui al momento non abbiamo conferma e che non produrrebbero alcun effetto”.