Massiccia adesione allo sciopero nazionale dei dipendenti delle farmacie private proclamato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs nella giornata di oggi. Manifestazioni partecipate nelle piazze di Roma, Milano, Bologna, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Ravenna, Cesena, Rimini, Venezia, Torino, Bolzano, Trieste, Cagliari, Genova, Ancona, Napoli, L’Aquila, Perugia, Matera, Campobasso, Bari, Reggio Calabria, Palermo e Catania, dove le lavoratrici e i lavoratori hanno rivendicato incrementi salariali in linea con le dinamiche inflazionistiche registrate sia nell’arco di vigenza del Ccnl, scaduto dal lontano agosto 2024, sia in coerenza con le previsioni per il periodo che dovrà essere coperto dal rinnovo contrattuale. I manifestanti non hanno solo dato voce alle legittime attese di un’intera categoria in difesa del potere d’acquisto delle retribuzioni, ma hanno anche gridato a gran voce “la necessità di una svolta per riconoscere a chi quotidianamente opera nelle farmacie private, la giusta valorizzazione professionale. Occorrono garanzie e diritti nuovi per restituire attrattività a una professione da cui molti fuggono. Il crollo verticale delle immatricolazioni alla facoltà di Farmacia e la scelta, sempre più diffusa negli ultimi anni, di abbandonare il lavoro nelle farmacie per intraprendere la carriera nell’insegnamento, testimoniano che la prospettiva occupazionale offerta dalle farmacie private non convince più”.
Per le organizzazioni sindacali, oltre al salario - che deve essere proporzionato e sufficiente a dare valore a tale professionalità - è necessario introdurre migliorie nel sistema di classificazione del Ccnl: rendere realmente accessibile il livello Q2, ridurre i tempi delle progressioni professionali e garantire che le ore dedicate alla partecipazione ai corsi formativi ECM non gravino sulle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori. Con lo sciopero di oggi, chi lavora nelle farmacie private ha lanciato un messaggio chiaro a Federfarma: il rinnovo del contratto nazionale non è più rinviabile, serve una svolta vera, che restituisca dignità e riconoscimento alle professionalità della categoria. “La grande partecipazione alla giornata di sciopero di oggi - dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs - conferma la determinazione dei dipendenti delle farmacie private a rivendicare un rinnovo dignitoso e adeguato all’evoluzione del settore”.
“Federfarma ascolti la voce delle lavoratrici e dei lavoratori, - concludono le tre sigle - l’associazione datoriale raccolga questo segnale e torni subito al tavolo negoziale con proposte concrete e coerenti con il valore sociale e professionale del lavoro svolto ogni giorno nelle farmacie private. È il momento della responsabilità: non si può più rimandare il riconoscimento economico e normativo dovuto a chi garantisce un servizio essenziale per la salute dei cittadini”.