Ravenna, "nessuna istanza per il secondo rigassificatore"

Ravenna

RAVENNA - Nessun iter autorizzativo è stato depositato in Regione per chiedere il posizionamento di un secondo rigassificatore a Ravenna. Lo ha detto il sindaco Michele De Pascale in consiglio comunale. Il sindaco aveva già detto di non essere a conoscenza di progetti e lo stesso ministero dell’Ambiente aveva in seguito precisato che nessuna decisione era stata presa. L’opposizione però aveva insistito per avere chiarimenti dal momento che dalla Toscana il governatore Eugenio Giani a più riprese ha detto che il terminal di Piombino, alla fine dei tre anni per il quale è autorizzata la sua presenza al porto, non andrà a Livorno ma «in Adriatico». Ravenna non è mai stata citata dal governatore toscano ma in questo senso pesa una dichiarazione di quello emiliano-romagnolo, Stefano Bonaccini, che nei primi mesi in cui a Piombino si protestava per il rigassificatore aveva detto sostanzialmente che Ravenna era pronto a prendersi anche quello. Una dichiarazione forse estemporanea a mai circostanziata dal presidente ma che, anche a fronte del forte investimento che Snam sta facendo su Ravenna, ha contribuito ad alimentare il sospetto che in effetti qualcosa su questo fronte si stia muovendo. Da parte della maggioranza, del resto, non c’era ancora stata una smentita netta sul tema anche se la scorsa settimana lo stesso sindaco aveva alzato la voce col governo dicendo che «Ravenna merita rispetto» e chiedendo chiarezza sul tema. Una sortita che aveva prodotto la nota del ministero di cui si diceva e alimentato il dibattito politico locale.

«Nessuna istanza»

Queste le parole del sindaco: «Non è stato depositato presso la struttura commissariale della Regione Emilia-Romagna alcuna variante al progetto autorizzato approvato dal commissario qualche mese fa e che è stato analizzato da questo Consiglio comunale». De Pascale però risponde anche alla lettera aperta dell’opposizione che sosteneva che sul tema doveva decidere Bonaccini e non il governo: «Se la Golar Tundra andrà via dalla Toscana – dice – lo decide il governo». Il ministro Gilberto Pichetto Frattin «mi ha telefonato e mi ha detto che nessuna decisione è ancora stata presa». Se da Roma «ci sarà la decisione politica di mandare il rigassificatore a Ravenna» il sindaco ritiene necessaria un’istruttoria seria e un confronto tra le parti. «La scelta di spostarlo da Piombino ad un’altra sede non risponde ad esigenze di sicurezza nazionale, come nel caso del primo rigassificatore. Dove andare a collocarlo e quale tipo di interazione avere con un territorio è un dovere per il governo, come ha convenuto anche il ministro». In altre parole – dice De Pascale – si tratta di una scelta politica. Continua il sindaco: «Se si sceglierà Ravenna mi aspetto di sapere il perché di questa decisione e un tavolo. Nel caso Ravenna si siederà al tavolo cercando di capire e poi esprimerà le sue posizioni. Serve rispetto per una comunità che merita di essere rispettata dopo essersi messa al servizio del Paese nel momento del bisogno».

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