Ravenna. Museo Byron: apertura ad aprile, Alberta Fabbri sarà la direttrice
- 06 novembre 2023

Sarà Alberta Fabbri la nuova direttrice del Complesso museale di Palazzo Guiccioli che ospiterà sia il Museo Lord Byron che quello del Risorgimento. Questo il nome scelto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che si appresta a inaugurare a metà aprile del prossimo anno l’attesa struttura museale ispirata al poeta simbolo del romanticismo.
Una struttura che, come noto, verrà allestita nel cuore di via Cavour e che, nelle intenzioni della Fondazione, dovrebbe essere anche un volano per il turismo ravennate.
Fabbri torna così a Ravenna dopo un triennio passato all’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna a Bologna. In precedenza però aveva vissuto una lunga parentesi professionale come conservatrice del Mar di Ravenna che aveva lasciato dopo 18 anni nell’ottobre del 2020, in passato aveva inoltre ricoperto incarichi come esperta di attività museali sia ai Musei Civici di Forlì che al Musei Comunali di Imola.
La casa di Byron
A Fabbri il compito di dirigere il museo più atteso della città, un progetto partito nel 2012 con l’acquisizione da parte della Fondazione del palazzo, all’epoca di proprietà del Comune di Ravenna.
L’immobile è un vero e proprio scrigno di gioielli che risale alla fine del 1600, ma che deve il suo nome attuale all’acquisizione della dimora da parte del conte Alessandro Guiccioli, uomo di primo piano nella vita economica e politica e della Ravenna napoleonica.
E proprio in quel palazzo trovò alloggio nel corso del suo soggiorno ravennate Lord Byron che trascorse con Teresa Gamba Guiccioli, sua amante e moglie del conte, gli anni più felici e produttivi sul piano letterario della sua vita, purtroppo breve ma tanto prolifica quanto leggendaria.
Tra quelle mura, del resto, Lord Byron con Ruggero e Pietro Gamba, partecipò anche alle prime cospirazioni politiche che portarono ai moti carbonari del 1820-21. Il palazzo fu abitato anche da Luigi Carlo Farini, tra gli artefici del Risorgimento italiano e poi presidente del Consiglio del Regno d’Italia.
Non solo Byron
In aprile ci sarà dunque l’inaugurazione del museo che ospiterà - nei circa 4mila metri quadrati che si snodano tra via Cavour e via Morigia – un museo di ultima generazione capace di coinvolgere non solo un pubblico di esperti e cultori della materia, ma anche i più giovani grazie a percorsi multimediali. Oltre agli spazi dedicati al poeta inglese ci sarà poi una sezione dedicata al Museo del Risorgimento con un’ala dedicata a Giuseppe Garibaldi che ospiterà circa 200 cimeli provenienti anche dalle importanti collezioni di Giovanni Spadolini e Bettino Craxi. Non è un mistero che entrambi i due ex presidenti del Consiglio fossero grandi ammiratori dell’Eroe dei due Mondi, tanto da arrivare a “sfidarsi” nel collezionare cimeli per la gioia dei galleristi romani degli anni ‘80, molto abili nell’innescare sfide al rialzo. Un patrimonio fatto di dipinti, litografie, stampe e incisioni che ora sarà finalmente fruibile al pubblico. All’interno di palazzo Guiccioli troverà inoltre sede un nuovo ristorante, denominato Taverna Byron, oltre che un bar e una vineria.