Ravenna, moglie a pagamento per il soggiorno, ma era minacciata: “Guai a te se divorzi”

Tre matrimoni, stessa moglie. Niente di tenero, tuttavia. Piuttosto un impellente bisogno di soldi per curare il padre malato nel proprio Paese d’origine. La pagava un “procacciatore” di mariti interessati a ottenere il permesso di soggiorno. Non appena la sposa si è tirata indietro, non ha esitato a pedinarla e minacciarla affinché non avviasse le pratiche di separazione fino al rilascio dei documenti per l’ultimo coniuge. Questa l’accusa nei confronti di un 35enne kosovaro residente a Porto Fuori, finito a processo insieme all’ultimo sposo, tra l’altro suo parente, di 31 anni.

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