«Se io vado in galera, tu vai sottoterra». Parole che fanno gelare il sangue. Erano in alcuni messaggi vocali e video inviati su Whatsapp da un 42enne alla madre anziana, residente nell’appartamento accanto al suo. Frasi che sono parte di un lungo elenco di vessazioni sia verbali che fisiche che la donna avrebbe sopportato per oltre un anno, prima di rivolgersi esasperata ai carabinieri. La sua denuncia ha ora portato all’arresto dell’uomo, come disposto dal giudice per le indagini preliminari Corrado Schiaretti su richiesta del sostituto procuratore Stefano Stargiotti.
Ieri, difeso dall’avvocato Filippo Bianchini, il 42enne si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. L’accusa è di maltrattamenti in famiglia.
Sono numerosi gli interventi che dal 2024 hanno portato le forze dell’ordine nell’abitazione della donna. Stando a quanto trapela, il figlio la ossessionava con richieste di denaro, da 20 a 100 euro; soldi che avrebbe poi utilizzato per acquistare dosi di stupefacenti. Avrebbe anche utilizzato l’auto dell’anziana per muoversi, dando in escandescenza ogni qual volta non veniva assecondato. Mobili e suppellettili sarebbero stati le vittime dei ripetuti sfoghi, che hanno finito per costringere la madre a vivere in un costante stato di ansia e angoscia.
Il capo d’accusa contesta anche violenze fisiche. Strattonamenti e spintoni che la donna avrebbe pure negato di fronte alla figlia e ai vicini di casa, dando la colpa di lividi e ferite al cane o a cadute accidentali.
Nell’ottobre scorso la tensione domestica e le minacce sarebbero divenute insostenibili. Quando la vittima si è presentata ai carabinieri riferendo i dettagli di una quotidianità vissuta nel terrore, ha consegnato messaggi audio e video nei quali il figlio, oltre a pronunciare frasi indicibili e mortificanti, si lasciava andare a minacce di morte, sia nei suoi confronti sia contro la sorella. Espressioni che, sommate al resto, lo hanno fatto finire in cella.