Ravenna. Madre scomparsa da 2 anni con la figlia disabile. I timori del padre: «Forse è in Ucraina»

E’ scomparsa. E ha portato con sé anche la figlia, minorenne e disabile. è la possibile destinazione scelta da una donna oggi 59enne a tenere sulle spine l’ormai ex marito, 76enne padre della bambina: l’uomo teme che abbia deciso di tornare in Ucraina, suo Paese d’origine, per sfruttare magari qualche corridoio umanitario offerto da altre Nazioni per chi vuole lasciarsi la guerra alle spalle. Da due anni, non ha più notizie di loro. Dopo le iniziali ricerche, la necessaria denuncia di scomparsa ha portato all’apertura di un fascicolo nei confronti della donna per sottrazione di minori all’estero. E proprio in questi giorni il giudice del tribunale di Ravenna, Cristiano Coiro, ha disposto nuove ricerche per rintracciare la straniera e informarla del procedimento a suo carico. E parallelamente per riportare la bambina in Italia, dove il padre la aspetta.

I primi ad accorgersi della sparizione sono stati i docenti. Era il 21 gennaio del 2023 quando un insegnante di sostegno ha chiamato il padre dell’alunna informandolo che da giorni non si vedeva più a scuola. Dall’istituto avevano provato ripetutamente a mettersi in contatto con la madre, tuttavia senza successo. La donna non si era più fatta viva dopo l’ultimo messaggio, inviato agli insegnanti alcuni giorni prima per giustificare l’assenza della figlia. Aveva scritto: “Se sta bene ci vediamo lunedì”. Poi però lunedì la bambina non si è vista a scuola. E da quel giorno il telefono della madre ha smesso di squillare. Quando la Polizia locale, a distanza di giorni, si è presentata nella casa in cui viveva con la figlia, non ha trovato nessuno.

L’ex marito della 59enne non vive a Ravenna. Dopo una separazione burrascosa, che ha avuto anche strascichi penali, ha lasciato il capoluogo bizantino per tornare in Sicilia. Da qui tornava a Ravenna una volta al mese per vedere la figlia, così come disposto dal giudice al termine della causa di separazione.

Una volta informato della scomparsa, non ha potuto fare altro che mettersi al timone di un’instancabile ricerca, fra telefonate e social, contattando via Facebook amici, vicini di casa e parenti in Ucraina. Ma nulla. Proprio da qui, seguendo i passi di alcuni familiari, il sospetto (e forse anche la speranza) è che la 59enne possa aver usufruito del programma che autorizza viaggi di emergenza Ucraina-Canada, attivato con l’aggravarsi del conflitto con la Russia. Solo un’ipotesi, questa, che tuttavia non serve a tranquillizzare l’uomo.

Il processo nei confronti dell’ex moglie, difesa dall’avvocato Eva Pregu, lo vede ora in qualità di parte offesa assistito dall’avvocato Samuele De Luca. Processo che tuttavia è in stallo, in attesa che le ricerche possano comunicargli quantomeno un angolo del mondo verso il quale guardare, quando pensa alla sua bambina.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui