Pagano troppo, da troppo tempo. Le piccole imprese italiane, anche quelle della provincia di Ravenna, continuano a lavorare fino a luglio solo per saldare il conto con il fisco. È quanto emerge dal settimo Osservatorio “Comune che vai, fisco che trovi”, presentato giovedì sera da Cna Ravenna, un’analisi che fotografa la pressione fiscale sulle imprese nei diversi territori, mettendo in luce criticità strutturali e disuguaglianze.
A introdurre i lavori è stato Matteo Leoni, presidente di Cna territoriale di Ravenna: «Nonostante i progressi degli ultimi anni, le piccole imprese italiane continuano a sostenere un carico fiscale tra i più elevati d’Europa». Il Total Tax Rate nazionale, che nel 2012 era al 64,5%, è sceso al 52,3% nel 2024, ma resta ancora distante dalla media europea del 40%.
A livello locale, la situazione è eterogenea: Faenza si attesta al 50,4%, Ravenna al 52,1%, Lugo al 52,4%, mentre Cervia raggiunge il 55,1%. Questo significa che il “giorno della liberazione fiscale” arriva il 2 luglio a Faenza, il 9 a Ravenna, il 10 a Lugo e solo il 20 di quel mese a Cervia. «Il sistema fiscale italiano resta iniquo e complesso» ha detto Leoni, rilanciando la necessità di completare la riforma fiscale, abbattere l’Irap, semplificare gli adempimenti e rimuovere oneri impropri come il reverse charge e lo split payment.
Dati in calo
Claudio Carpentieri, responsabile politiche fiscali e societarie di Cna nazionale, ha illustrato lo studio: «Solo monitorando nel tempo e nei territori la pressione fiscale si può valutare il rapporto tra servizi offerti e tasse pagate».
Il calo di oltre 11 punti in 12 anni è anche frutto delle proposte avanzate da Cna - come deducibilità dell’Imu e rimodulazione dell’Irpef - e accolte dai governi. Tra le proposte ancora in discussione: ridurre gli oneri amministrativi, garantire neutralità fiscale nelle cessioni d’azienda, ripristinare l’equità nell’Irpef. «Se queste venissero accolte la pressione fiscale si ridurrebbe notevolmente per riavvicinarsi alla media europea».
Nella tavola rotonda “Le imprese tra tassazione e visione delle nostre comunità”, moderata dal direttore di Cna Ravenna Massimo Mazzavillani, sono intervenuti i sindaci di Ravenna, Cervia e Lugo.
Parlano i sindaci
Alessandro Barattoni ha evidenziato che la riduzione dei trasferimenti statali ha costretto i Comuni a maggiore autonomia fiscale, sottolineando però come le amministrazioni possano agire su altri strumenti per attrarre imprese: «Semplificazione, velocità nei permessi, formazione di personale qualificato, servizi per l’infanzia e politiche abitative devono andare di pari passo con la revisione della viabilità urbana e lo sviluppo dell’offerta turistica». Barattoni ha confermato anche il sostegno ai consorzi fidi per favorire l’accesso al credito.
Mattia Missiroli, sindaco di Cervia, ha invitato a leggere i dati in relazione ai servizi garantiti: «Cervia è una città complessa e stagionale, che garantisce continuità nei servizi a residenti e turisti nonostante le difficoltà». Anche Missiroli ha sottolineato l’importanza dei consorzi fidi e ha rilanciato il tema delle sproporzioni catastali, auspicando una riforma che allinei i valori fiscali a quelli reali per una tassazione più equa.
Ha chiuso il confronto Elena Zannoni, sindaca di Lugo, ricordando come nei bilanci comunali della Bassa Romagna pesino oggi anche gli investimenti in sicurezza territoriale dopo le recenti alluvioni. «Continueremo a sostenere reti d’impresa, formazione e accesso al credito, per rendere il territorio attrattivo sia per chi lavora, sia per chi vuole viverci».