Ravenna, la Provincia prevede di incassare 5,3 milioni dalle multe

La Provincia chiude i conti del bilancio previsionale con una voce che continua a crescere negli anni: quella delle multe agli automobilisti. Nel 2022 sono state contestate infrazioni per un totale di 4,2 milioni di euro ma ad inizio anno ne erano stati previsti “solo” 3,9. Per il 2023 l’asticella si alza ancora: il budget dell’ente di piazza Caduti fissa gli incassi da sanzioni per il codice della strada a 5,3 milioni di euro. Di questi, 3,6 sono quelle che si prevede di contestare direttamente, mentre 1,8 milioni di euro dovrebbero arrivare dai Comuni: si tratta della percentuale dovuta all’ente per multe derivanti da violazione dei limiti velocità accertati sulle arterie provinciali. Il codice della strada prevede infatti che i proventi delle sanzioni derivanti dall'accertamento del superamento della velocità massima consentita scoperto attraverso l'impiego di autovelox fissi, siano attribuiti, in misura pari al 50%, all'ente proprietario della strada. Nel bilancio ci sono poi 60mila euro di multe previste per infrazioni ai regolamenti di caccia e pesca e in materia ambientale. Quella delle multe è la fetta più importante delle entrate extratributarie (che valgono in totale 7,6 milioni). In un bilancio che prevede in tutto 60 milioni di entrate correnti, si nota come le sanzioni costituiscano ormai il 9% del totale.

Le imposte

A soffrire sono invece le entrate tributarie, pure loro molto legate alle automobili ma in un altro modo: la Provincia incassa infatti l’imposta di trascrizione e quella legata all’assicurazione. Il settore dell’automotive però sta soffrendo e non ha ancora recuperato i livelli pre pandemici. Così la Provincia iscrive a bilancio 29,5 milioni di entrate tributarie, 2 in meno rispetto a quanto era stato previsto lo scorso anno. Si era trattato infatti di una cifra ottimistica, dal momento che nel 2022 sono stati incassati 28,4 milioni di euro. Per quanto riguarda le entrate derivanti da Rc Auto rispetto all’epoca pre-covid la Provincia incassa circa il 10% in meno: 14,6 milioni nel 2022 contro i 16,4 del 2019. Il massimo storico risale al 2012, con oltre 20 milioni di euro. Dall’imposta provinciale di trascrizione è derivato invece un gettito pari a 10,7 milioni. Nel 2019 erano 13,4. Si prevede comunque un miglioramento del mercato nel 2023 e la Provincia fissa i gettiti delle due imposte rispettivamente a 15,1 e 13,4 milioni di euro per l’anno in corso. Il resto delle imposte tributarie è costituito dall’addizionale del 5% sulla Tari dei Comuni, prevista in 3,3 milioni di euro. La spesa di luce e gas per gli immobili provinciali è fissata a 4,1 milioni di euro. Una cifra superiore di quasi 200mila euro rispetto a quanto previsto nel 2022. Da questo punto di vista lo scorso anno è stato terribile: il caro bollette ha inciso per 800mila euro non previsti e il conto finale è stato di circa 4,7 milioni di euro. Lo Stato ha comunque dato un contributo che quest’anno dovrebbe essere ridotto. D’altra parte i ragionieri di Piazza Caduti contano sulla riduzione delle tariffe in essere che dovrebbe portare la cifra per luce e riscaldamento ad un conto più sostenibile. Per quanto riguarda le spese per il personale, sono fissate per il 2023 a circa 7,9 milioni di euro.

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