Si è conclusa con l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari e con l’emissione di un sequestro preventivo per oltre due milioni di euro, un’articolata attività di indagine nei confronti di una società della provincia ravennate operante nel settore della fabbricazione e rigenerazione di cartucce e toner per stampanti.
Le attività investigative della Guardia di Finanza svolte dalla Compagnia di Faenza e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno tratto origine da un controllo fiscale nei confronti della società e hanno consentito di disarticolare un sodalizio criminale promosso da tre soggetti che hanno posto in essere numerose condotte illecite, dalla bancarotta fraudolenta alla frode fiscale, sino ad arrivare al riciclaggio e al reimpiego del denaro di illecita provenienza.
Crediti falsi
In particolare, le indagini sono state orientate a ricostruire una serie di operazioni societarie anomale (quali passaggi di quote sociali, distrazione di liquidità e di beni aziendali), nonché la reale esistenza dei crediti commerciali maturati anche nei confronti di imprese estere (Svizzera e Slovacchia) - risultati poi falsi - che il sodalizio presentava sistematicamente agli istituti di credito per ottenere l’anticipazione di liquidità. Del denaro così ricavato, circa 3 milioni di euro, venivano fatte quindi immediatamente perdere le tracce mediante pagamenti di fatture per operazioni inesistenti emesse da imprese fittizie riconducibili agli stessi indagati.