Ravenna, l’Under Fest cresce e la star del rap americano riempie il Peter Pan

RAVENNA - Ravenna ha uno dei festival hip hop più importati d’Italia. Forse, se si parla di underground, il più importante. Cresciuto nel tempo e giunto all’undicesima edizione, l’Under Fest del Peter Pan di Marina di Ravenna si sta togliendo negli ultimi anni parecchie soddisfazioni. Sul palco, giovedì sera, Conway The Machine, rapper 43enne di Buffalo, punto di riferimento della scena statunitense. Dopo gli Onyx, ospitati nel 2024, un altro nome impensabile a queste latitudini solo qualche anno fa.
Chi ha conosciuto il rap negli anni Novanta all’Under Fest si sente a casa. Lontana dal mondo patinato e fragile del successo nato dai social, l’atmosfera del bagno Peter Pan è ancora figlia di quel tempo. Certo, l’estetica è un po’ cambiata: resiste qualche pantalone o t-shirt oversize, ma ora a farla da padrone è il particolare che non ti aspetti: maglie da calcio vintage, ad esempio, come quella argentina di Batistuta o quella del Manchester United, con il mai dimenticato stopper Stam. E poco importa se chi la indossa oggi ai tempi in cui questi atleti solcavano i campi era poco più di un bebè: il rap underground del terzo millennio è insieme rivoluzionario e nostalgico.
Conway The Machine ne è un esempio concreto. Demond Prince, questo il suo vero nome, come tanti altri artisti della scena statunitense ha un passato turbolento: nel 2012 rimase vittima di una sparatoria. Di quel tragico episodio oggi ha ancora i segni in una paralisi facciale. Il suo rap è fatto di beat pieni e un flow lento, con testi in cui racconta la vita di strada. Ma il suo successo deriva anche da una sapiente politica di marketing sulle nuove uscite portate avanti con la sua etichetta indipendente: la crew Griselda. Davanti all’artista il pubblico muove le braccia a tempo, un altro tratto distintivo del rap che fatica a morire. Prima di lui, sul grande palco dell’Under Fest si erano esibiti quattro artisti nostrani - Kelevra, Andrea Dono, Julie, Dj Dima - e Conway The Machine li ha ascoltati come uno spettatore qualsiasi seduto al tavolo dello stabilimento balneare, dopo una giornata a godersi la riviera, tutto documentato su Instagram. A scaldare la platea mentre il dj manda storici pezzi del rap italiano è Moder, direttore artistico del festival che da almeno un ventennio regge la scena ravennate insieme alla sua associazione “Il Lato Oscuro della Costa”. Stasera in programma l’attesa sfida di freestyle, domani party di chiusura.