Ravenna, "nutrie uccise al parco con armi da fuoco", la denuncia degli ambientalisti

Ravenna

Chi ha sparato alle nutrie di Parco Teodorico? Se lo chiedono il Comitato sorto in loro difesa, l’associazione Clama e Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, che affermano di avere ricevuto diverse segnalazioni riguardo a una «strage» che si starebbe consumando con il favore delle tenebre ai danni dei roditori. E così, dopo i daini di Classe e i pavoni di Punta Marina, anche il mammifero d’acqua dolce entra di diritto nel bestiario delle realtà animaliste, che si danno appuntamento al Parco Teodorico per domani e martedì 1 novembre, sempre alle 16, per una manifestazione di protesta. La descrizione di come avverrebbero gli abbattimenti, riportata dal Comitato difesa nutrie, assume i tratti di un film splatter: «Catturate tramite gabbie, vengono poi giustiziate nottetempo direttamente nella gabbia a colpi di arma da fuoco. Pare che la mattanza sia iniziata da qualche giorno. Silenzio dal Comune di Ravenna». Tutto ciò, prosegue il Comitato, «nonostante da tempo i cittadini che frequentano il parco, insieme alle associazioni, abbiano chiesto metodi etici e portato all’assessore e agli enti competenti una proposta concreta di sterilizzazione». A sua volta Ancisi riferisce di analoghe segnalazioni arrivate «da Clama e non solo» e annuncia di avere trasmesso al Comune una richiesta di accesso agli atti per capire quale sia il ruolo di Palazzo Merlato nella vicenda. Chiamato in causa dal Comitato, l’assessore ai diritti degli animali Igor Gallonetto risponde citando il cospicuo elenco di normative che regolano il contenimento delle nutrie: «Il Piano di controllo regionale – riassume – impone alla Regione, agli enti gestori delle aree naturali protette, unitamente alle province e alla Città Metropolitana di Bologna, un piano di contenimento delle nutrie con intento eradicativo, affidato alla Polizia locale della Provincia o alla Città Metropolitana di Bologna». Consultando il Piano di controllo, è inoltre possibile notare come siano pienamente contemplati sia la «cattura mediante gabbie-trappola» che «l’abbattimento diretto con arma da fuoco», fra l’altro da eseguire, viene specificato, «nel minor tempo possibile dal momento della cattura». Gallonetto ritiene «non corretto cercare di amplificare o semplificare situazioni come quelle presenti nel nostro parco Teodorico» e invita pertanto ad attenersi «a quello che ogni cittadino e ogni amministrazione, direttamente competente o meno, deve sempre rispettare e a cui deve sempre fare riferimento: le leggi». Un punto su cui Gallonetto intende mettere l’accento è infine quello del confronto con le varie realtà dell’universo animalista: «Spiace che si neghino interlocuzioni intercorse con questo assessorato – conclude – che mai si è sottratto né si sottrarrà in futuro ad un dialogo, puntualmente avvenuto e documentato, tenendo però sempre presente ciò che legislativamente è ammesso».

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