Ravenna, l’allarme delle associazioni sulla tassa rifiuti: “Alcuni rischiano di chiudere”

RAVENNA - L’entrata a regime della Tariffa corrispettiva puntuale (Tcp) è fonte di forte apprensione per i titolari di un’attività commerciale. A confermarlo sono i vertici di Confcommercio, Confesercenti e Cna, i cui associati temono considerevoli aumenti dei costi.
Graziano Gozi, direttore di Confesercenti Ravenna-Cesena, sottolinea che nell’ultimo periodo sono arrivate le prime bollette sulla raccolta rifiuti con la nuova modalità: «Le bollette sono relative al primo quadrimestre e diversi nostri associati ci hanno contattato allarmati. Gli aumenti sono notevoli e rischiano di mettere ulteriormente in difficoltà imprese che già quotidianamente si confrontano con la crescita dei costi». Gozi spiega che il Tavolo dell’economia, che riunisce le associazioni di categoria, è stato convocato per la prossima settimana: «Ci vedremo tutti insieme per capire le possibili conseguenze dell’introduzione della nuova tariffa - commenta -. Mi auguro che il Tavolo sia l’occasione per trovare una sintesi comune, da sottoporre all’amministrazione comunale con la quale è stato avviato un confronto che però giudico un po’ tardivo. Ancora una volta assisteremo a un aumento dei costi a fronte di ricavi che rimangono stabili e in alcuni casi sono anche in calo».
La preoccupazione è condivisa da Mauro Mambelli, presidente provinciale di Ascom – Confcommercio: «L’introduzione della Tcp rischia soltanto di aggravare una condizione già precaria - esordisce -. Anche sul nostro territorio si registrano diffuse chiusure di negozi ed esercizi commerciali. Per alcune realtà la tariffa corrispettiva puntuale rischia di essere la mazzata definitiva. Si potrebbero registrare aumenti destinati a erodere i risicati margini su cui tanti imprenditori fanno affidamento per sopravvivere. La ‘quota aggiuntiva’ fa paura soprattutto per attività come quelle di ristorazione dove c’è una produzione notevole di rifiuti. L’amministrazione comunale dovrebbe riconoscere il contributo che le attività commerciali forniscono, in termini di vitalità e aggregazione, al territorio. Mi auguro che possa essere prevista una tariffa differenziata per chi porta avanti queste attività. In caso contrario molti esercizi potrebbero chiudere, con l’effetto che il Comune avrà alzato le tasse ma ci saranno meno contribuenti».
Andrea Alessi, responsabile comunale di Cna Ravenna, si sofferma sul tavolo di discussione in corso coordinato dalla Provincia di Ravenna e che coinvolge i Comuni di Ravenna e Cervia: «La nuova tassa spaventa i nostri associati che temono significativi aumenti dei costi. Incalziamo Provincia e Comuni con una serie di osservazioni puntuali, ma il dibattito si prolunga rispetto all’applicazione delle nuove tariffe. I nostri associati ricevono proprio in questi giorni le prime bollette e contiamo a breve di fare una fotografia più completa della situazione. Il rischio è di dover fare fronte a forti aumenti, soprattutto per chi ha attività con superfici elevate, ad esempio nel settore della somministrazione e delle attività artigianali di produzione. Siamo al lavoro per mantenere aperto il confronto con le amministrazioni e per trovare meccanismi in grado di contenere gli aumenti e correggere gli squilibri».