Ravenna, in un anno raddoppiato il numero di auto elettriche

In sei anni il numero di auto elettriche registrate a Ravenna è aumentato di venti volte. Sebbene siano ancora una percentuale residuale rispetto al totale del parco veicoli, le 673 automobili a trazione elettrica sono un numero molto più alto rispetto alle 34 che circolavano nel 2015. Nell’ultimo anno, c’è stata l’accelerazione principale: nel 2020 le auto elettriche registrate erano 280. Meno della metà rispetto a quelle circolanti dodici mesi dopo.

I numeri, se rapportati al totale del parco auto ravennati (dati Aci) sono ancora piccoli: l’elettrico rappresenta lo 0,25% delle 272.087 macchine registrate in provincia. Fino a cinque anni fa però questa stessa percentuale era infinitesimale. Guardiamo invece la tendenza: in cinque anni la percentuale di auto elettriche registrate è cresciuta del 1.879%. Una crescita che, se sostenuta da incentivi e da un prezzo dei combustibili fossili molto elevato, potrebbe portare l’auto elettrica a rappresentare una buona fetta di mercato nel giro di pochi anni. Esattamente sulla falsariga di quanto avvenuto per le auto ibride che affiancano al motore a benzina o a gasolio quello elettrico e che permette buoni risparmi e abbassa il tasso di emissioni medio dell’auto. Nel 2015 erano 542 le auto di questo tipo registrate, quest’anno sono 5.494. La crescita è stata del 913%. Solo nell’ultimo anno le vetture ibride sono cresciute di duemila unità rispetto alle 3.458 del 2020.

Gli altri motori

Negli anni presi in considerazione, le auto a benzina hanno perso quota di mercato: nel 2015 erano 106.453, nel 2021 sono 97.783 (-8,14%) e hanno perso la predominanza a favore del motore a diesel, passato da 95.522 automobili a 110.033 (+15,19%). Cresciuta anche l’alimentazione a metano (2.808 in più, +15,85%) e il gpl (+5.702, in crescita del 18,49%). In nessun caso le tendenze sono paragonabili a quelle delle auto elettriche ed ibride.

La rete di ricarica

Da parte sua il Comune continua a spingere sulle infrastrutture, ovvero sulla rete di colonnine di ricarica che si trovano sul territorio. Pochi giorni fa la giunta ha approvato un’intesa con la società Ewiva Srl (una joint venture di Enel X e Volkswagen) per l’installazione di altri due punti di ricarica. L’azienda provvederà alla progettazione, installazione e alla manutenzione delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, sostenendo interamente i costi dell'operazione.

Tremila euro l’anno: questo il risparmio stimato da Alessandro Bustacchini, imprenditore ravennate, che ha acquistato recentemente un’auto elettrica. Nonostante la convenienza, ci sono però alcuni punti da tenere in considerazione prima di passare al motore elettrico: «Io ci pensavo da un po’ – spiega –. A settembre ho deciso di sfruttare gli incentivi e passare all’auto ibrida dando indietro la mia vecchia macchina, nonostante avesse solo quattro anni». Bustacchini è soddisfatto dell’acquisto: «Il risparmio annuo è evidente. Non solo sull’alimentazione ma anche sul bollo, che non si paga, e sull’assicurazione che è molto meno cara. Ci sono però alcuni aspetti da prendere in considerazione, prima di tutto l’uso che si fa dell’auto. Io percorro circa 20-25mila chilometri l’anno, mi muovo soprattutto in zona, fatta eccezione per quando vado in vacanza. Ricarico l’auto a casa, dove ho il fotovoltaico, e nelle colonnine pubbliche dove in alcuni giorni la ricarica è gratuita. Se viaggiassi di più forse avrei fatto delle valutazioni diverse». Il motivo è legato principalmente all’autonomia della batteria: con una ricarica al cento per cento si fanno circa 400 chilometri. Soprattutto, i tempi di ricarica non sono velocissimi: «Variano a seconda della temperatura: diciamo che in estate ci vuole un quarto d’ora, in inverno i tempi sono maggiori e si arriva a quasi un’ora. Questo è un aspetto che va valutato». Così come il prezzo, naturalmente: «Se si vuole un’auto da 40mila euro in su, allora con gli incentivi la differenza di prezzo è minimale. Le utilitarie elettriche costano invece il doppio delle altre, questo è un fattore che di certo pesa nella scelta. Così come l’abitare in un condominio senza possibilità di ricaricare l’auto a casa. Se si ricarica sempre alla colonnina pubblica non è così conveniente». Secondo Bustacchini però, per un pendolare che percorre distanze limitate l’auto elettrica è una scelta ideale per risparmiare. Per quanto riguarda la rete delle colonnine a Ravenna «per ora è sufficiente» ma «c’è ancora una quota di persone maleducate che parcheggia la sua auto negli stalli dedicati alle ricariche delle auto elettriche».

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