Ravenna, il sindaco Barattoni: “Presenterò la giunta entro metà giugno”

Subito dossier infrastrutturali e manutenzioni, con una giunta «variegata» che arriverà entro la metà del prossimo mese. Alessandro Barattoni, nuovo sindaco di Ravenna, traccia le prime linee del suo mandato.

Sindaco Barattoni, quanto tempo servirà per la presentazione della giunta?

«Inizierò a ragionarne a breve con l’obiettivo di definirla entro metà giugno».

La partita per il vicesindaco è aperta, quali criteri utilizzerà per la scelta?

«La giunta che immagino è una squadra aldilà dei singoli ruoli o deleghe: variegata come competenze e sensibilità, ma completa e unita».

È vero, come si dice, che rispetto alla giunta De Pascale la sua avrà un baricentro più a sinistra?

«Abbiamo scritto un programma ambizioso, con la volontà di guidare i cambiamenti e le sfide dell’oggi per accompagnare Ravenna nel futuro. La giunta lavorerà su questo, tenendo insieme quotidianità e visione»

Teme attriti tra Pri e Avs/M5S sulle questioni legate alle politiche energetiche e in particolare alle estrazioni?

«Assolutamente no, anche perché negli ultimi anni, nonostante i tanti cambiamenti di governo nazionale, nessuno ha mai riaperto alle estrazioni al largo. Come ho già detto, ritengo sbagliato che in questo Paese si siano riattivate le centrali a carbone e non si possa discutere di gas, così come che non ci sia una strategia energetica nazionale a cui spesso viene chiesto agli ottomila sindaci di supplire. Ravenna ha fatto la sua parte, ha un distretto importante e alcune peculiarità e esperienze uniche che qui possono consentire di gestire il cambiamento tenendo insieme transizione ambientale e lavoro, ma non può fare da sola».

Quale sarà il suo primo atto da sindaco?

«Aprire i dossier infrastrutturali, sia quelli che riguardano la città direttamente, sia gli altri. Dal secondo bypass sul Candiano ai cantieri di Anas, fino all’incontro con sindaci degli altri comuni romagnoli per trattare il tema dell’alta velocità: serve, quanto prima, una tappa in Romagna. Sappiamo già che non potrà essere Ravenna, ma la nostra città può avere molti benefici da questa scelta».

Come giudica il dato sull’astensione?

«Altamente negativo e questo mi angoscia. Credo sia il frutto di alcune componenti di disaffezione ormai strutturali, più alcune specifiche come le divisioni della destra locale e il mancato accorpamento tra referendum e amministrative. Da parte mia lavorerò ogni giorno per riavvicinare le persone alla vita pubblica. Partecipare, confrontarsi e discutere è fondamentale. Per questo ho promesso assemblee a cadenza annuale in ogni paese del territorio».

Un centrodestra e in generale un’opposizione debole è un vantaggio o un elemento di preoccupazione?

«Hanno parlato molto di me e poco di una visione alternativa di città. Credo comunque che su alcune tematiche si possa lavorare insieme per essere anche più forti nelle interlocuzioni con i livelli istituzionali superiori e valorizzare alcune specificità ravennati».

Ha visitato molti territori durante la sua campagna elettorale. Quali interventi ritiene prioritari?

«Come ho ribadito più volte durante questa bellissima esperienza, metterò subito mano alle manutenzioni, che in un territorio vasto come il nostro servono ovunque. Contrasteremo la decisione del governo di tagliare del 70% le manutenzioni sulle strade provinciali perché penalizza ancora di più chi le utilizza quotidianamente e lavoreremo per migliorare quelle comunali».

Sulla gestione della raccolta rifiuti ritiene servano correttivi?

«Ho visto situazioni diverse a seconda dei quartieri, dei paesi, delle zone a case sparse. Incontrerò il gestore per sottoporgli alcune necessità e richieste che riguardano soprattutto le zone residenziali con alta concentrazione di utenze non domestiche, campagne di informazione e coinvolgimento delle comunità, flessibilità di utilizzo delle isole ecologiche e maggiore chiarezza degli utilizzi, implementazione delle fototrappole e del lavoro degli agenti accertatori per prevenire gli abbandoni».

Ci sarà una gestione diversa dei cantieri pubblici dato le problematiche degli ultimi anni?

«Gli ultimi anni sono stati costellati da diversi eventi straordinari sia sul versante delle opportunità come quelle legate ai fondi europei del Pnrr, sia delle criticità, come l’aumento dei prezzi delle materie prime, alluvione e tornado. Fin da subito mi confronterò con la struttura sulle scadenze dei cantieri attualmente in essere».

Come immagina il futuro del nuovo palasport una volta ultimato?

«Servirà un gestore professionale e capace di “far vivere” il palasport più giorni all’anno con diverse funzionalità: da quella sportiva, comprese le attività giovanili, a quella musicale, vista la capienza che renderà possibile ospitare concerti importanti, a quella fieristica».

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