Ravenna, il sindacato: “Ogni giorno diversi casi di lavoratori edili non pagati”

RAVENNA - «Vediamo due o tre casi al giorno di questo tipo: lavoratori edili che lamentano i mancati pagamenti. A parlare è Roberto Martelli, segretario provinciale della Fillea Cgil, sigla che si occupa degli operai che lavorano nei cantieri. Il caso dei quattro muratori che hanno protestato nel condominio di via Diaz, lamentando mesi di mancata retribuzione, non suona purtroppo nuovo nelle stanze del sindacato. Martelli spiega che i lavoratori che hanno protestato due giorni fa non si erano mai presentati al sindacato e che l’azienda non è iscritta alla Cassa Edile ravennate.

«Una casistica abbastanza comune è quella che vede il datore dei lavori come una delle persone non pagate. È una dinamica che capita nei subappalti nell’edilizia, con gruppi di lavoratori, spesso della stessa etnia, spinti ad aprire una propria impresa a cui poi viene appaltato il lavoro», spiega il sindacalista. Il problema delle mancate retribuzioni normalmente viene affrontato così dai sindacati: «Ci appelliamo a quella che viene chiamata clausola solidale e andiamo a chiedere la retribuzione al committente, che si fa carico delle mancanze della ditta che ha subappaltato il lavoro. Poi i lavoratori rescindono il contratto per giusta causa, in modo da ottenere la Naspi», ovvero l’indennità di disoccupazione che dà loro un minimo di respiro.

«Casi come questi - spiega ancora Martelli - accadono perché le imprese sanno che per cifre relativamente piccole difficilmente si intraprende la via legale. È vero, ad esempio, che noi offriamo il gratuito patrocinio, ma un decreto ingiuntivo costa comunque qualche centinaio di euro». I casi sono in aumento, ma è tutto relativo alla crescita del settore: dal 110% al Pnrr, le occasioni per lavorare nel settore in questo periodo non mancano di certo. Per quanto riguarda il cantiere di via Diaz, aggiunge il sindacalista, «mi fa rabbia vedere come questi appartamenti siano venduti a 600mila euro».

Sul caso interviene anche Avs, con il consigliere comunale Nicola Staloni che parla di «una situazione intollerabile: lavoratori lasciati senza salario, senza tutele e perfino senza i soldi per mangiare. Un bar della zona ha dovuto offrire loro la colazione. Immagini che non dovrebbero esistere in un paese civile». Per Staloni «ancora più stridente è la contraddizione: chi ristruttura appartamenti di lusso non viene retribuito, mentre tutto attorno si muovono volumi di denaro enormi. È la fotografia di un sistema che scarica sui lavoratori la parte più dura e più ingiusta della catena degli appalti e dei subappalti». Staloni è presidente della commissione Lavoro in Comune e sottolinea «la necessità che vengano rispettati i diritti fondamentali di chi lavora». Vicende come questa «impongono un rafforzamento complessivo dei controlli e delle tutele lungo tutta la filiera degli appalti».

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