Ravenna, il saluto romano e l’appello fascista non sono reato, nostalgici prosciolti

Non c’è alcun reato nel saluto romano e nella chiamata al presente. Nel caso specifico, non sono penalmente perseguibili quei rituali fascisti ciclicamente riproposti durante la commemorazione annuale del gerarca Ettore Muti a Ravenna. Si chiude ancor prima di partire, con una sentenza di proscioglimento, il processo nei confronti di Mirko Santarelli, 61enne faentino rappresentante regionale degli Arditi d’Italia, e per l’83enne Domenico Morosini, forlivese patron di Villa Carpena, meglio nota come “Villa Mussolini”. Lo ha deciso ieri il giudice Antonella Guidomei, pronunciandosi in una delle prime sentenze in Italia dal deposito delle motivazioni con le quali la Corte di Cassazione a Sezioni unite ha affermato a inizio anno che il braccio destro teso con la mano alzata non è reato qualora avvenga nel corso di una commemorazione che non comporti il rischio di ricostituzione del disciolto partito fascista.

I dettagli nell’edizione di domani del Corriere Romagna

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui