Ravenna, il Quattrocento rivive alla Rocca Brancaleone per un weekend

Ravenna
  • 29 settembre 2024

RAVENNA Questo weekend varcando le porte della Rocca Brancaleone si viene subito catapultati in un mondo fatto di cavalieri e arcieri in costume ma anche di armature e tende esposte. In un clima di festa, con musica medievale in sottofondo e figuranti che si esibiscono in dimostrazioni di scherma medievale, ha preso il via l’ottava edizione della rievocazione storica “La Rocca Brancaleone al tempo della Repubblica di Venezia”. L’iniziativa, che oggi prevede la seconda ed ultima giornata di attività, si pone come scopo di ricostruire l’ambientazione quattrocentesca, la stessa in cui fu eretta la Rocca, creando un’atmosfera ludica e al contempo educativa. Grande attenzione è riservata ai più piccoli con stand e attività appositamente dedicate come quelli con i giochi medievali o con fedeli riproduzioni di oggetti e utensili dell’epoca dove i bimbi vengono messi alla prova tentando di indovinarne l’uso e lo scopo. Non mancano poi gli allestimenti tanto accattivanti per i bambini quanto interessanti per un pubblico di qualsiasi età come i cavalli che oggi pomeriggio saranno protagonisti di un’esibizione di giostra.

Dai mestieri medievali oggi scomparsi, passando per un vero e proprio accampamento con tende e cucina da campo fino all’area dedicata al tiro con l’arco, ogni area è allestita da una diversa associazione. Tutte però, sottolinea Rita Rambelli, presidente di Amata Brancaleone, l’associazione organizzatrice dell’evento, sono accomunate dall’essere ravennati oltre che da una rigorosa attenzione per l’accuratezza storica. «Per le prossime edizioni l’intenzione - spiega Rambelli - è quella di allargare l’offerta affiancando alla rievocazione sempre più eventi culturali e convegni così che, in futuro, la rievocazione possa diventare una meta attrattiva anche per il turismo ricordando e rendendo merito a un periodo storico, quello sotto il dominio di Venezia, spesso trascurato, ma che ha lasciato tanto in eredità alla città di Ravenna»

Andrea Pulizzi

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