Il Comune ha notificato ai titolari del Park Hotel di Marina di Ravenna la decadenza della concessione per l’omonimo stabilimento balneare. La società concessionaria, però, non ci sta e a metà dicembre ha presentato ricorso al Tar per la sospensiva del provvedimento. Saranno quindi i giudici amministrativi - dal momento che Palazzo Merlato ha deciso di costituirsi in giudizio - a decidere sulla validità del provvedimento dell’amministrazione comunale.
L’intenzione di fare decadere la concessione era stata annunciata dal Comune già alla fine dell’estate scorsa. Il bagno Park Hotel, infatti, è rimasto chiuso durante la stagione balneare. Fino al 2024, lo stabilimento aveva invece proseguito la sua attività, mentre da anni l’albergo ad esso correlato - una delle strutture principali del territorio comunale per grandezza e prestigio - non riapre dal 2019. È rimasto chiuso per due anni a causa della pandemia (2020 e 2021); la proprietà, un gruppo veneto che gestisce diverse strutture di lusso, sembrava intenzionata a riaprire nel 2023 dopo alcuni lavori di ristrutturazione. L’hotel, invece, è ancora chiuso, tra le proteste crescenti della Pro Loco e degli abitanti di Marina di Ravenna.
Il paese è molto legato alla struttura, sorta nella storica villa Ottolenghi, un tempo appartenuta al tenore Alfredo Di Stefano, che trascorreva le estati a Marina di Ravenna. Anche il Comune ha cercato più volte il dialogo con la proprietà, palesando anche l’interesse di alcuni imprenditori. Per il territorio, che soffre di una cronica carenza di posti letto, la riapertura del Park Hotel rappresenterebbe infatti un aiuto non da poco. Lo stabilimento balneare, che si trova tra il bagno Big Mama e il Mosquito Coast, aveva continuato la sua attività almeno fino allo scorso anno. Nel 2025 le serrande sono però rimaste abbassate.
Se il Comune non può intervenire sul destino dell’hotel, ha invece voce in capitolo sulla concessione balneare. Con la chiusura dello stabilimento, infatti, sono iniziati atti di vandalismo ai danni della struttura, e il fatto che nessuno si curi della spiaggia in concessione è stato oggetto di ulteriori lamentele da parte di bagnanti e attività commerciali, visto che i rifiuti lasciati sulla spiaggia non vengono rimossi. Per questo, come accennato, a fine estate Palazzo Merlato ha avviato l’iter per la decadenza della concessione. Ora, sulla spiaggia, la parola passa al Tar, in attesa di sapere quale sarà il destino dell’albergo.