Ravenna, facevano sport durante la zona rossa: il comandante sanziona due vigili

RAVENNA . Nonostante i divieti imposti con la zona rossa, che di fatto impedivano ai non professionisti l’attività sportiva, due agenti della polizia municipale di Ravenna continuavano ad andare in palestra utilizzando lo stesso “trucco” che il corpo cercava di contrastare. Si erano iscritti a un torneo on line di Taekwondo di supposto interesse nazionale ma, in quel modo potevano accedere alla sala pesi della palestra, altrimenti a loro (come a tanti altri cittadini) interdetta a causa della pandemia. Qualcuno deve però averli riconosciuti, perché sul tavolo del comandante della polizia locale, Andrea Giacomini, era arrivata una segnalazione. E così è scattata un’indagine interna approfondita su cosa realmente stesse accadendo e nei giorni scorsi il comandante deve aver ritenuto fondate le segnalazioni, perché ha deciso di inoltrare ai suoi uomini un richiamo disciplinare. Una sanzione che non comporta nulla in termini economici e che non impatta sulla prosecuzione del lavoro per i due agenti, ma che comunque rimarrà nel loro curriculum, come una sorta di “macchia” per aver trasgredito a quelle regole che loro stessi si erano impegnati a far rispettare. Come noto, durante il periodo in cui anche tutta la Romagna era in zona rossa o arancione, l’attività sportiva in palestra o nei centri sportivi era consentita ai soli professionisti. Il Comune di Ravenna aveva però deciso di emanare regole ancora più stringenti, mettendosi in prima fila nella lotta ai “furbetti” che, con la scusa degli scarsi controlli, si erano fatti iscrivere, previa visita medico-sportiva, alle varie federazioni nazionali. In città, insomma, non bastava una tessera, ma bisognava dimostrare di essere anche iscritti a un torneo di rilevanza nazionale.

Fatta la legge, come si dice, trovato l’inganno. Perché in tempo di Covid l’idea partorita da alcuni dirigenti del Taekwondo è stata quella di realizzare un circuito chiamato “Coppa Chimera” completamente online. Un torneo identificato come di rilevanza “nazionale” in cui i partecipanti dovevano farsi un video mentre praticavano delle mosse di Taekwondo.
E a questo torneo si erano iscritti i due agenti che poi potevano fare anche pesi nella sala che normalmente frequentavano. Ma per un corpo in questo momento così in vista nella lotta alla pandemia, uno scivolone del genere avrebbe potuto ledere la sua credibilità e anche la sua immagine anche a livello mediatico. Aspetto, questo, che infatti si trova all’interno della contestazione inviata da Giacomini ai suoi due uomini (che probabilmente si opporranno al richiamo).

Nel frattempo la polizia di Stato e la municipale anche nel weekend hanno proceduto nella loro attività di controllo del territorio. In particolare gli sforzi si sono concentrati su coloro che, opponendosi al coprifuoco, andavano in giro oltre gli orari consentiti. Venti sono le persone individuate a Ravenna che ora riceveranno altrettante sanzioni.


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