Ravenna, il badante non vaccinato morì di covid. Il giudice condanna l’Inail a pagare l’indennizzo. L’istituto pronto al ricorso

Ravenna
  • 11 aprile 2024

Il covid contratto dal badante 68enne nel settembre 2021 - patologia che lo portò alla morte - è assimilabile a una malattia derivante dal lavoro e quindi l’Inail dovrà pagare ai familiari gli indennizzi stabiliti dalla normativa nei casi in cui si ravvisi un nesso di causalità tra l’attività svolta e l’infortunio subito. Questa, in estrema sintesi, la sentenza con cui il giudice del lavoro del tribunale di Ravenna, Dario Bernardi ha accolto per metà le richieste che erano state avanzate dall’avvocato Andrea Emiliani, legale di moglie e figli del 68enne. Per metà perché la seconda istanza era finalizzata a ottenere un risarcimento da 1,2 milioni di euro direttamente dall’anziano datore di lavoro, un ravennate di 85 anni, o quantomeno dall’assicurazione. L’Inail, rappresentata dall’avvocato Gianluca Mancini, valuta l’impugnazione in appello: secondo il legale dell’istituto, infatti, il badante rifiutando il vaccino si sarebbe esposto volontariamente al possibile infortunio lavorativo.

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