Faccia a faccia tra Comune e Capannisti balneari per chiarire le incognite sul progetto che prevede il “trasloco” degli storici manufatti costruiti tra le dune di Marina Romea, Marina di Ravenna e Punta Marina. Accadrà prima di Natale, il 22 dicembre.
I dubbi non mancano sul destino dei caratteristici capanni ormai divenuti un tratto distintivo del litorale ravennate: da un lato c’è infatti il bando vinto dall’associazione con il piano per trasferirli, come imposto da Palazzo Merlato, che li considera costruzioni abusive; dall’altro c’è invece il Tar, che su istanza di Italia Nostra ha sospeso l’ordinanza comunale di demolizione, fissando per l’11 giugno 2026 l’udienza di merito. Tra l’ente e il tribunale amministrativo si inserisce ora anche il Parco del Delta del Po, che dà il nulla osta per procedere con i lavori, stilando però le regole e soprattutto le tempistiche entro le quali dovranno essere ultimati gli interventi per non danneggiare gli habitat e rispettare il periodo di nidificazione.
A complicare il tutto ci sono poi gli outsider, quei capannisti che non hanno aderito al progetto: tra loro c’è chi ha già deciso di demolire la propria “casetta” sulla spiaggia oppure, al contrario, chi non intende muoversi affatto, confidando in una sentenza favorevole dei giudici regionali.
L’articolo integrale sul Corriere Romagna